Due risse e un giovane accoltellato nel pieno della zona rossa: cosa è successo a Trieste

 

Continua l’emergenza criminalità: un 23enne è stato picchiato e ferito da vari aggressori tra piazza Garibaldi e via Pascoli. Indaga la Mobile

Gianpaolo Sarti
L’atrio del Maggiore dove il ragazzo si è accasciato. (Lasorte)
L’atrio del Maggiore dove il ragazzo si è accasciato. (Lasorte)

Ancora sangue a Trieste. E in pieno giorno, davanti ai passanti e nel cuore della zona rossa: piazza Garibaldi, una delle tre aree del centro ritenute a maggior rischio criminalità e quindi sotto il monitoraggio costante delle forze dell’ordine. Ma martedì pomeriggio, attorno alle quattro, un ventitreenne è stato prima picchiato e poi accoltellato.

La dinamica

Si è trattato di un vero e proprio agguato. Il ragazzo è stato circondato da alcuni individui, al momento non identificati, che lo attendevano in strada nei pressi di un bar vicino all’incrocio con via Pascoli. La vittima dovrebbe essere di nazionalità marocchina, ma non ci sono conferme ufficiali perché non aveva documenti con sé. Non è in pericolo di vita: ha riportato varie ferite alle mani, alcune profonde, con cui tentava di parare i fendenti. E ha un trauma alla testa, dovuto al pestaggio che ha subìto prima che uno degli aggressori estraesse l’arma. Secondo testimonianze gli autori dell’agguato sarebbero giovani stranieri, forse connazionali del ventitreenne. Il giovane è ricoverato all’ospedale di Cattinara. Resta ignoto il movente. Indagano la Mobile e la Scientifica.

Trieste, accoltellamento in via Pascoli a Trieste, rissa in largo Barriera e pestaggi alla rotonda del Boschetto
L'atrio dell'Ospedale Maggiore imbrattato di sangue Foto Andrea Lasorte

L’altra rissa

Ma mentre la Polizia di Stato stava eseguendo accertamenti sul posto, acquisendo anche la testimonianza di una ragazza che aveva assistito per caso alla scena, a poche decine di metri – tra via Toti e via Molino a Vapore – si è verificata un’altra rissa tra un gruppo di quattro persone che si sono prese a pugni e a calci, allarmando i residenti.

In quel momento piazza Garibaldi non era presidiata dalle forze dell’ordine, presenti invece in largo Barriera.

Scattano le tre zone rosse per arginare risse e rapine nel centro di Trieste
Il primo giorno di zona rossa in largo Barriera (Lasorte)

L’accoltellamento e la fuga

Sul caso indagano quindi la Polizia scientifica e la Squadra mobile. Stando alle ricostruzioni gli aggressori – sembra sette-otto persone, ma andrà appurato – attendevano il ventitreenne davanti al bar. Lo hanno picchiato, anche con pugni in testa. «A un certo punto ho visto uno del gruppo impugnare un grosso coltello – racconta una persona che in quegli istanti stava passando proprio per piazza Garibaldi – e ha iniziato a colpire quel ragazzo».

I fendenti hanno raggiunto la vittima alle mani mentre cercava di difendersi. Il ventitreenne è scappato lungo via Pascoli ed è riuscito a raggiungere l’ingresso dell’ospedale Maggiore, dove si è accasciato. Le scie di sangue sui marciapiedi, sui muri, sulle automobili, così come sull’atrio dell’ospedale, testimoniano la fuga del giovane. Dopo le prime cure è stato trasportato a Cattinara, dove sono stati diagnosticati un trauma cranico e varie lesioni da taglio alle mani. Il paziente ha una prognosi di quaranta giorni. È stato operato alla mano e avrà conseguenze permanenti.

L’arma e le indagini

Dopo l’accoltellamento gli aggressori si sono dileguati lungo le vie limitrofe a piazza Garibaldi, prendendo direzioni diverse. L’arma – un grosso coltello da cucina – è stata rivenuta in un cassonetto delle immondizie di via Pascoli. La Polizia, che ha già raccolto una testimonianza importante, quella della donna che ha visto buona parte dell’episodio, procederà con l’analisi delle immagini delle telecamere installate in piazza Garibaldi.

La zona rossa

Un altro caso violento in piena zona rossa, dunque. A quell’ora – erano circa le quattro – la piazza non era presidiata dalle forze dell’ordine. Le pattuglie erano posizionate nella vicina largo Barriera. Il questore Pietro Ostuni, contattato, conferma che la Polizia sta lavorando per ricostruire con precisione quanto è accaduto. —

 

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