Risparmi Coop, due terzi a inizio estate
Due terzi (più di ventimila euro quindi nel caso di un libretto vicino al tetto dei 33.350,33 previsto dal regolamento) verranno restituiti, o per lo meno torneranno nelle disponibilità dei proprietari, a inizio estate. Il resto arriverà a mini-rate, via via che nelle casse di via Caboto continuerà a entrare la pecunia attesa dalle vendite immobiliari appena bandite. Per queste mini-rate, però, non ci sono date, almeno per ora. E soprattutto non può esserci, ad oggi, la promessa che tutti i risparmi affidati in fede alle Coop (e congelati per via giudiziaria dallo scorso 17 ottobre, quando la più grande azienda di casa era sull’orlo del baratro) torneranno effettivamente indietro fino all’ultimo centesimo.
Nei giorni in cui le grandi manovre per il salvataggio delle Coop operaie entrano nella loro fase decisiva (con l’avvocato Maurizio Consoli che da commissario giudiziario si prepara a chiedere al Tribunale gli annunciati due mesi di proroga per poter poi chiudere il piano di concordato preventivo al più tardi entro metà marzo) cominciano dunque a farsi più marcati e meno sfumati i contorni della vicenda che più interessa i 17mila soci che si sono visti appunto negare di punto in bianco, nel momento in cui la Procura ha presentato l’istanza prefallimentare del 17 ottobre, la possibilità di prelevare, tutti o in parte, i loro risparmi dai libretti Coop. «Risparmi sempre garantiti, trattati con chiarezza e trasparenza, e, soprattutto, disponibili “a vista”, senza vincoli o attese», come recitava in tempi evidentemente non sospetti lo stesso sito delle Operaie, mentre Bankitalia girava alla magistratura segnalazioni sull’impossibilità, per una cooperativa, di gestire depositi “a vista” tipici di un istituto di credito.
Questa però è un’altra storia. Il “presente” mette a fuoco meglio l’annuncio di Consoli a fine novembre in Consiglio comunale, in cui si prospettava proprio per giugno lo sblocco di una quota «molto significativa» del prestito sociale. Una quota che si dovrebbe aggirare inizialmente «tra il 60 e il 70%», mentre «sarebbe non corretto garantire al momento che il saldo sarà di certo totale», come ha precisato ieri lo stesso commissario a conferma delle notizie diffuse dal Gruppo Fb “Cooperative operaie soci come cautelarsi?”, manipolo di prestatori particolarmente “attivi” che di recente hanno avuto udienza da Consoli col Comitato soci di Pordenone e hanno riportato sul web alcuni estratti dell’incontro. In un passaggio si legge infatti che «i soci saranno oggetto di un riparto entro giugno-luglio per una prevedibile e auspicata misura più che doppia del 30% (la percentuale garantita dalle fidejussioni di legge, bloccati fino all’approvazione del concordato, ndr). Il piano poi prevedrà ulteriori riparti man mano che verranno liquidati ulteriori beni: tutto il ricavato, detratte le spese, verrà distribuito ai creditori». «L’avvocato Consoli - ancora - ha confermato che al momento le proposte concrete ricevute sono quelle di Conad e Coop Nordest. I comitati hanno poi richiesto al commissario copia della documentazione richiesta, tra cui il bilancio di Coop al 21.12.2013, che non risulta segretata come sostenuto al Registro delle imprese in Camera di commercio».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo