Rischio tagli alla Burgo, tremano in cento
DUINO AURISINA. Per il momento si tratta solo di voci. Di ufficiale non c’è nulla, l’azienda tace. Ma la preoccupazione per la possibile eliminazione di una delle due linee di produzione della Cartiera Burgo di San Giovanni di Duino cresce di giorno in giorno. La sensibile flessione del mercato della carta, in cui è specializzato lo stabilimento in cui operano 340 addetti, porta a conclusioni che mettono in allarme sia le organizzazioni sindacali sia le istituzioni, a cominciare dal sindaco di Duino Aurisina, Vladimir Kukanja. «Sento da più parti salire la preoccupazione in seno alle maestranze - dice - del resto i dati economici del comparto sono là, inesorabili, e indicano una situazione del mercato di riferimento che, almeno attualmente, non volge al positivo. Abbiamo recentemente avuto un incontro fra rappresentanti istituzionali, alla presenza delle organizzazioni sindacali - aggiunge - e non abbiamo potuto fare altro che arrivare alla conclusione che, proseguendo nella direzione attuale, le conseguenze potrebbero essere gravi».
«Non abbiamo ricevuto finora comunicazioni ufficiali e speriamo non arrivino mai - è il commento di Mirella Iacone, segretaria provinciale del Sindacato lavoratori della comunicazione (Slc) della Cgil -, ma di certo la preoccupazione c’è. Siamo consapevoli che un eventuale taglio di una delle due linee di produzione comporterebbe la scomparsa di più di un centinaio di posti di lavoro. Va anche ricordato - prosegue Iacone - che esiste un indotto che trae sostegno dall’operatività della Cartiera che soffrirebbe conseguenze altrettanto pesanti».
«Il problema - riprende Kukanja - è acuito anche dal fatto che l’età media dei dipendenti è piuttosto bassa, perciò eventuali tagli non potrebbero essere compensati con prepensionamenti». Molti dei dipendenti della Cartiera di San Giovanni di Duino sono residenti nel Comune di Duino Aurisina e in quello di Monfalcone. «Una flessione così forte dei livelli occupazionali - sottolinea il sindaco - non potrebbe non avere anche forti ripercussioni in campo sociale. Una delle soluzioni di cui si sente parlare riguarderebbe la conversione dall’attuale produzione di carta cosiddetta “patinatino” al cartone, il cui utilizzo è sempre piuttosto elevato, visto l’evolversi degli acquisti on line. Ma i livelli occupazionali subirebbero comunque un ridimensionamento».
«Dovessimo vedere drasticamente ridotti i livelli occupazionali - conclude a sua volta Iacone - ci troveremmo davanti all’ennesimo episodio di desertificazione industriale del nostro territorio, già pesantemente penalizzato su altri fronti». «Purtroppo devo confermare quanto afferma la mia collega - osserva Adriano Sincovich, segretario provinciale della Cgil - e il problema Cartiera Burgo purtroppo esiste».
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