Rischio sismico, a Gorizia sotto osservazione sei edifici dello Stato

Il capoluogo isontino rientra tra le 10 realtà inserite nel piano di riqualificazione da 3,8 milioni dall’Agenzia del Demanio

GORIZIA  Gorizia luogo di studio e di sperimentazione contro i terremoti. È, infatti, una delle tre città italiane delle 10 contraddistinte dal più elevato livello di rischio sismico, selezionate dall’Agenzia del Demanio per partecipare alla gara-pilota per l’indagine sismica degli edifici dello Stato. Sono sei, in particolare, gli immobili su cui verrà puntata la lente d’ingrandimento e che verranno sottoposti a una cura anti-sismica con costi ancora tutti da definire.

«Si tratta - spiega l’ufficio stampa nazionale dell’Agenzia del Demanio - del Comando provinciale dei carabinieri (l’ex Istituto magistrale “Scipio Slataper” di corso Verdi, ndr), della sede della Polizia stradale di via Pola, della Biblioteca statale isontina di via Mameli, del palazzo del Governo (la sede della Prefettura) di piazza Vittoria, del complesso del Tribunale e di tutti gli uffici giudiziari annessi di via Nazario Sauro e del Trgovski Dom (la casa del commercio ma denominata, anche, nel passato casa del littorio)».

I sei edifici ospitati in città fanno parte dei 102 immobili dello Stato, distribuiti nell’area del cratere sismico in tutta Italia, con cui l’Agenzia del Demanio avvierà l’ambizioso “Piano di indagine” per la riqualificazione sismica ed energetica che interesserà, nei prossimi anni, tutti i 34 milioni di metri quadri di edifici occupati dalla pubblica amministrazione centrale.

«L’obiettivo - spiega ancora l’Agenzia del Demanio - è renderli più sicuri, più efficienti e più monitorati». Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, e online su www.agenziademanio.it, la gara-pilota nazionale riguarda un primo pacchetto di immobili, per una superficie di circa 200 mila metri quadri complessivi, utilizzati, per la maggior parte, da carabinieri, vigili del fuoco, guardia di finanza, polizia di Stato e ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo.

Gli immobili, suddivisi in tredici lotti territoriali, si concentrano nelle regioni Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio, e nelle tre delle dieci città italiane contraddistinte dal più elevato livello di rischio sismico: oltre a Gorizia, ci sono Isernia e Potenza. La gara, che scade il prossimo 21 settembre e ha un importo a base d’asta di circa 3,8 milioni di euro, è finalizzata a selezionare gli operatori tecnici che si occuperanno di produrre sia un’analisi puntuale ed approfondita della vulnerabilità sismica degli immobili, identificando quindi gli interventi più urgenti e necessari a ridurre il rischio; sia gli audit energetici utili ad individuare le operazioni di riqualificazione che assicureranno maggiori risparmi sulla bolletta energetica nazionale.

«Attraverso l’utilizzo del modello Bim (Building informetion modelling) sarà possibile - spiega ancora l’Agenzia del Demanio - garantire un livello di conoscenza immobiliare più completo, facilitando la manutenzione programmatica degli immobili. Con questa gara sarà possibile raccogliere contributi dalle categorie professionali e dagli stessi operatori economici prima dell’avvio delle attività su “larga scala”. Si tratta di un piano di sicurezza nazionale di lungo periodo che prevede interventi di riqualificazione fino al 2031». —


 

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