Ripulito il cimitero austro-ungarico di Aurisina

Tolte dai volontari le erbacce che coprivano le lapidi per lee celebrazioni della Grande Guerra

Giusto in tempo. Fino a poche settimane fa il cimitero militare austro-ungarico di Aurisina sembrava una sorta di giungla. Le croci dei Caduti del '15-'18 in alcuni punti erano sepolte sotto un mare di erbacce. Qui riposano 1934 soldati della Grande guerra. A due settimane dal 28 giugno, data-simbolo dell'inizio di un conflitto che fu planetario, i morti seppelliti ad Aurisina hanno avuto una cornice più decorosa. Nella dolina che ospita il camposanto che è vicino all’autostrada ma che è raggiungibile sono attraverso un sentiero, sono comparsi i volontari della Croce Nera, un’Associazione austriaca fondata con il fine di mantenere vivo il ricordo dei loro morti. Hanno tagliato l’erba e fatto un’opera di bonifica dopo mesi di incuria. Ma è probabile che in un altro momento sia intervenuto anche il Comune di Duino-Aurisina assieme all’Esercito. Intorno alla dolina che custodisce i defunti ora è un concerto di cicale.

Adesso sono leggibili i nomi dei trapassati senza strappare le erbacce. Jakob Matyas è sepolto assieme a “zwei unerkannte Soldaten”, due soldati non identificati. Scorgi la loro croce di pietra perché sopra essa balza all'occhio un sacchetto di terriccio, sigillato con un laccio dai colori della bandiera magiara. Dunque, mentre da noi va in scena la cancellazione della memoria, c'è gente che - macinando chilometri - arriva dall'Ungheria per dare lustro al ricordo dei propri morti. E poi Alja Herenda, Georg Popovic, Johann Kolar, Josef Rosenkraz. "Onoranze" ai Caduti le chiama il cartello all'entrata del cimitero.

Lo stesso Comune di Duino Aurisina - fa sapere il sindaco Kukanja - ha sollecitato l’intervento dei volontari della Croce Nera e ha anche chiesto una mano all’Esercito per non lasciare che la vegetazione coprisse tutto. Nella ricorrenza della Grande guerra sarebbe stato un delitto lasciare quelle alpidi in quello stato pietoso.

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