Ripristino dei quartieri a Gorizia, Romoli possibilista

Il sindaco: «Convocheremo le commissioni competenti ma niente compensi per i presidenti e i consiglieri circoscrizionali». Gentile: «I nuovi cdq non diventino divisioni etniche»
Bumbaca Gorizia Aerea Colle Castello via Roma
Bumbaca Gorizia Aerea Colle Castello via Roma

Non chiude le porte al ritorno dei consigli circoscrizionali. Annuncia che saranno convocate le commissioni consiliari competenti e che la questione verrà analizzata a 360 gradi alla luce dell’emendamento Gabrovec che permette il ripristino di 5 o 6 consigli di quartiere. Ma Ettore Romoli è altrettanto chiaro anche su un altro punto. «Se spettasse a me e soltanto a me decidere, non si dovrebbe più parlare di compensi ai presidenti e ai consiglieri di quartiere e nemmeno di iniziative costose che non possiamo più permetterci e che farebbero arrabbiare i cittadini in momenti di difficoltà come questi».

Sì, era molto attesa la presa di posizione del primo cittadino soprattutto dopo che ieri i presidenti degli ex consigli circoscrizionali di Lucinico Giorgio Stabon e di Piedimonte Walter Bandelj, oltre al segretario provinciale della Slovenska skupnost Julijan Caudek, avevano chiesto a gran voce di sfruttare le novità introdotte dall’emendamento di Igor Gabrovec in Consiglio regionale: un emendamento con cui il limite massimo degli abitanti per istituire i consigli circoscrizionali (quartieri di decentramento) viene abbassato da 10.000 abitanti a 6.000. Pertanto Gorizia avrebbe (il condizionale è d’obbligo) la possibilità di istituire un numero di quartieri pari alla somma dei suoi residenti censiti diviso 6.000. Essendo gli abitanti del capoluogo di provincia, al 31.12.12, 35.575, i quartieri istituibili potrebbero essere 5, se non addirittura 6 con una piccola deroga. «Non ho ancora letto il testo dell’emendamento e conosco solamente le anticipazioni di stampa - argomenta Romoli -. Nei prossimi giorni lo esaminerò attentamente e sarà mia cura far convocare al presidente del Consiglio comunale Roldo le commissioni comunali competenti. Cercheremo di trovare assieme il percorso più agevole e valuteremo il da farsi».

Ad ogni modo, secondo il sindaco di Gorizia, le associazioni di quartiere (che si sono sostituite ai consigli circoscrizionali) hanno funzionato. «Sono ancora in rodaggio ma, a mio parere, hanno funzionato bene. Le manifestazioni principali che caratterizzano la vita delle comunità si sono svolte regolarmente. Non ho visto grandi disagi», la sottolineatura del sindaco che non piacerà ai sostenitori del ritorno dei “vecchi” quartieri.

Sul tema interviene anche il consigliere comunale, ed ex assessore al Decentramento, Fabio Gentile. «Credo - dice - che il nuovo assessore avrà vita facile con 5/6 circoscrizioni. Farne 4 significava fare dei compromessi che, quando facevo parte dell’esecutivo, sono stati di impossibile attuazione. Ma attenzione: una cosa sono i consigli di quartiere, un’altra le divisioni etniche. Il rischio è che si proceda con l’istituzione di tre circoscrizioni su base etnica: una che raccoglierà Piuma, San Mauro e Piedimonte, un’altra costituita da Sant’Andrea, una terza con Lucinico e Madonnina. In questa maniera, il resto della città (quindi l’80% degli abitanti) verrà diviso in due quartieri. Non è un caso che questo emendamento sia stato presentato da Igor Gabrovec della Slovenska skupnost», conclude l’ex vicesindaco e assessore comunale al Decentramento.

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