Ripresa lenta in Fvg, occupazione al palo
Segnali di ripresa dalla produzione e dalle vendite mentre l’occupazione invece rimane con il segno negativo. L’indagine di Confindustria Fvg definisce lo stato di salute dell’economia regionale «incerto e instabile».
La produzione industriale fa registrare un +0,6% nel quarto trimestre del 2014 rispetto ai tre mesi precedenti e un +0,3% nei confronti dello stesso periodo del 2013 (ma il dato tendenziale del terzo trimestre era del +2,6%). Le vendite sul piano congiunturale fanno registrare buoni numeri con un +1,0% complessivo trainato dal +1,8% del mercato estero mentre quello interno scende dello 0,2%, un calo comunque più contenuto rispetto alle precedente rilevazioni.
Ma nel dato tendenziale il segno più è meno marcato per quanto concerne l’estero (+0,7% ma si sono persi due punti percentuale rispetto al precedente trimestre) mentre le vendite in Italia perdono il 2,0% contro il +1,2% della scorsa indagine. L’andamento dell’occupazione presenta una lieve flessione passando dal precedente -0,1% a -0,3%, confermando la criticità del fattore lavoro anche nella nostra regione.
Buoni segnali invece dai nuovi ordini che crescono sia nel confronto congiunturale che in quello tendenziale segnando rispettivamente +1,8% e +2,6%.
Tra i settori, spicca quello della produzione di fibre artificiali e sintetiche che, a livello di produzione, mostra un +40% congiunturale e un +34% tendenziale con una crescita analoga anche per quanto concerne le vendite, soprattutto in Italia. Sul piano occupazionale invece il dato migliore lo fa registrare quello della costruzione di autoveicoli con un +4,0%. Più in difficoltà, invece, il settore pelli e cuoio (soprattutto per le vendite) e quello delle calzature, abbigliamento e biancheria. A livello provinciale, Trieste mostra buoni dati tendenziale: rispetto all’ultimo trimestre del 2013, i quattro mesi finali dello scorso anno hanno visto una crescita della produzione (+18,0%) e delle vendite (+8,3% con un +21,0% nel mercato italiano) con un +47,8% di nuovi ordini, mentre sul piano congiunturale le vendite complessive sono in calo del 3,4% nonostante un +7,2% del mercato interno.
Produzione in leggera discesa in linea tendenziale a Udine (-1,4%) e Pordenone (-0,7%) mentre a Gorizia sale del 5,3% anche se nell’isontino si registra un calo della produzione a livello congiunturale (-7,7%) a differenza delle altre due province dove si registra un leggero aumento. Gorizia è l’unica realtà in cui l’occupazione fa segnare un dato positivo (+1,4%) mentre il calo più marcato è proprio a Trieste (-2,1%).
Le previsioni sul primo trimestre 2015, non consentono di dare un quadro univoco delle aspettative degli operatori dell’industria intervistati: c’è un certo ottimismo per quanto concerne la produzione (il 34% degli intervistati ne prevede l’aumento, contro il 13% che ne prevede la diminuzione), quelle relative alle vendite sono, invece, pessimistiche sia per la domanda interna (10% di aumento; quasi 29 % di diminuzione) che per la domanda estera (17% aumento; 37% diminuzione); per l’occupazione prevale largamente la previsione di stabilità.
Secondo il presidente degli industriali del Friuli Venezia Giulia, Giuseppe Bono, «la lenta ed incerta ripresa che abbiamo cominciato a registrare attorno alla fine del 2013 viene confermata, ma risulta assolutamente insufficiente per consentirci di prevedere un superamento in tempi ragionevolmente brevi del lungo e pesante periodo di crisi. La svolta verso tempi migliori sarà certamente favorita da alcuni elementi esterni molto importanti, come la svalutazione del cambio dell’euro, che ridarà slancio alle esportazioni, da sempre punto di forza delle produzioni del Fvg, il prezzo basso del petrolio ed il miglioramento del credito alle imprese in seguito alle misure espansive di Bce».
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