Istria, a Montona terreni pubblici a chi vuole costruirvi casa
Il bando del Comune prevede l’assegnazione di 14 lotti edificabili per ripopolare la zona. Priorità ai residenti e a chi ha lasciato la località

L’esodo postbellico di massa della popolazione, soprattutto italiana, dell’Istria non ha risparmiato neanche la pittoresca Montona, località di appena un migliaio di abitanti compresi i piccoli borghi del circondario.
L’esodo è poi ripreso in tempi recenti, questa volta per ragioni economiche, viste le scarse opportunità occupazionali offerte dal territorio. Nel tentativo di rilanciare il quadro demografico, trattenere i giovani e attirare quanti sognano uno stile di vita rurale, il Comune ha pubblicato un bando per l’assegnazione di 14 lotti edificabili a chi intenda costruirvi la propria casa, con la formula del diritto di superficie a 50 anni. I lotti hanno una superficie media di 722 metri quadrati, dunque c’è posto anche per un cortile e un orticello. Possono concorrere tutti i cittadini dell’Unione Europea. Le domande pervenute entro il termine di 30 giorni dalla pubblicazione del bando verranno valutate da un’apposita commissione che stilerà la lista dei 14 assegnatari, selezionati in base a vari criteri. Innanzitutto saranno considerate solo le domande di chi non ha una propria abitazione.
Verrà data priorità ai residenti e a coloro che hanno lasciato Montona: nel comune le aree fabbricabili sono infatti limitate a causa dell’avversa configurazione del terreno e della presenza di molte aree sotto tutela. Le persone selezionate firmeranno un contratto che esclude l’attività turistica e la possibilità di dare in affitto l’immobile.
Nelle case di nuova costruzione si potranno svolgere attività economiche o commerciali, ma solo se silenziose. Le nuove case sorgeranno nel vicino borgo di Diviacchi, su un terreno in lieve pendenza verso sud, tutto il giorno baciato dal sole, accanto a edifici pubblici di interesse comune. Montona si trova nella parte centrale dell’Istria, in cima a un colle che affaccia sulla vallata del fiume Quieto. La località fu preziosa per la Repubblica di Venezia: per cinque secoli fornì il legno di quercia del bosco di San Marco, con cui venivano costruite le galee della flotta veneziana.
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