Ripartono dopo 2 mesi i lavori sui binari del tram di Opicina

Affidato il subappalto: la conclusione dell’intervento è prevista per domani Intanto assegnata anche la progettazione del rifacimento della linea aerea
Silvano Trieste 2020-10-15 Tram di Opicina, Sounds of Italy
Silvano Trieste 2020-10-15 Tram di Opicina, Sounds of Italy

TRIESTE I lavori per l’installazione delle nuove traversine e dei binari del tram di Opicina fermi da novembre dovrebbero finalmente ripartire. Lo ha garantito al Comune la Vitale One che ha raggiunto un accordo per il subappalto dell’intervento.

Intanto l’amministrazione sta proseguendo con la progettazione degli ulteriori interventi per l’adeguamento dell’intera linea, opere da effettuare anche dopo la tanto attesa ripresa del servizio del tram, ma necessarie sulla base dell’accordo con l’Ustif. La conditio sine qua non del ministero per riavere la linea 2 dopo la collisione frontale tra due vetture del 16 agosto del 2016, è il rifacimento di due chilometri di traversine e binari con l’adeguamento di alcuni marciapiedi.

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La Vitale One, che tramite il Fenix Consorzio Stabili scarl aveva vinto l’appalto, non avendo i macchinari ad hoc ha dovuto individuare un subappaltatore che inizialmente avrebbe dovuto essere la Erpa Fer della provincia di Benevento. Alla fine però si è deciso di puntare sulla Marolli di Monfalcone, che si occuperà dei lavori per un importo di circa 200 mila euro.

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Si partirà, contrariamente alle indicazioni iniziali, dal tratto dal deposito di Opicina all’Obelisco, con il cantiere operativo di notte per ridurre l’impatto sul traffico. Successivamente dalla fine di via Commerciale alta alla chiesetta di Scorcola. «Per quanto riguarda binari e traversine – spiega l’assessore comunale ai Lavori pubblici Elisa Lodi – la ditta ha assicurato che i lavori partiranno a giorni e questo è fondamentale perché l’impegno politico, come il reperimento dei fondi con la Regione, e tecnico del Comune, con la predisposizione del cronoprogramma con l’Ustif, è sempre stato massimo per restituire alla città uno dei propri simboli per troppo tempo fermo a causa della burocrazia. Il contratto prevede che i lavori vengano ultimati entro il 12 gennaio, eventuali valutazioni sui ritardi saranno sicuramente oggetto di analisi da parte degli uffici che predispongono gli atti amministrativi».

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Lodi conferma indirettamente che la Vitale potrebbe incappare in sanzioni, ma l’ipotesi di una revoca del contratto appare ancora lontana e comunque non potrebbe avvenire prima di fine gennaio. Il Comune sta poi avviando gli altri interventi previsti dall’Ustif, da poter svolgere dopo la riattivazione della linea. Nel dettaglio è stata affidata all’ingegner Filippo Rigoni la progettazione del rifacimento della linea aerea di contatto e della presa a terra, un’opera da 1,7 milioni di euro. «Si tratta – precisa Lodi – di un ulteriore appalto che riguarda la linea lac e gli adempimenti connessi con le richieste dell’Ufficio speciale trasporti a impianti fissi».

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Intanto il consigliere comunale del Movimento 5 stelle Paolo Menis va all’attacco: «Dipiazza deve assumersi la responsabilità di questo flop e non attribuire ancora una volta la responsabilità alla burocrazia. Nella gara d’appalto non è stato previsto che la ditta vincitrice dovesse essere iscritta all’albo fornitori Rfi per la categoria armamento ferroviario. Inoltre, visto che in quattro mesi quasi nulla è stato eseguito, bisognava già procedere alla risoluzione contrattuale per gravi ritardi, così come previsto dal Codice degli appalti». —


 

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