Ripartenza del tram di Opicina, iter di nuovo in stallo: il traguardo del 12 gennaio è pura utopia

TRIESTE È tutto fermo. E la data di fine lavori non potrà essere rispettata. Il cantiere per la ripartenza del tram di Opicina è arrivato infatti a un momento di stallo, in attesa che la ditta che ha vinto l’appalto, la Fenix Consorzio Stabile Scarl di Bologna, formalizzi il contratto per il subappalto dei lavori di sostituzione dei binari. Dopo mille vicissitudini sembrava che stavolta la ripartenza della tanto amata linea 2 sarebbe stata questione di pochi mesi, per la precisione 120 giorni, e invece ancora una volta le cose non sono andate come da programma.
L’ultimo viaggio del tram risale al 16 agosto 2016, giorno dello scontro tra due vetture: da allora si concretizzò una lunghissima odissea, che sembrava in realtà conclusa lo scorso anno, con il primo bando di gara per i lavori di sostituzione di binari e traversine e la costruzione di alcuni marciapiedi in determinate zone della tratta da Campo Colonia al deposito di Opicina.
Lo scorso gennaio il Comune aveva dovuto però annullare la prima procedura in quanto era emerso un procedimento penale a carico della Juliafer Ssrl che aveva vinto quel bando. Subito l’amministrazione si era attivata per una nuova gara, arrivata a conclusione il 16 aprile scorso, in piena pandemia. L’importo totale era di 847.282 euro e a vincere, con un ribasso del 19,7%, era stata appunto la Fenix Scarl di Bologna. Durante l’estate gli uffici avevano vagliato l’effettiva fattibilità dell’opera anche a fronte di un ribasso decisamente importante.
A eseguire materialmente l’opera era stata indicata la Vitale One Costruzioni, ditta facente parte del consorzio Fenix, con sede a Teverola in provincia di Caserta. Il 14 settembre era stato materialmente consegnato il cantiere ed erano iniziati i rilievi per poter predisporre i nuovi binari e le traversine per circa due chilometri. Contemporaneamente, nel parcheggio di Monte Grisa, gli operai procedevano a piegare e predisporre i binari. L’obiettivo iniziale era di sostituire binari e traversine in contemporanea con l’assemblaggio ma, come appare ormai sempre più evidente, il meccanismo si è inceppato tanto che le due aree di cantiere sono deserte da diverse settimane, dopo che si sono conclusi gli interventi a Monte Grisa.
Da quanto trapela ci sarebbero alcune difficoltà, da parte dell’impresa che ha vinto l’appalto, nell’individuare la società subappaltatrice. Da parte del Comune non ci sono al momento dichiarazioni ufficiali, in quanto questa sarebbe comunque una vicenda tra privati nella quella l’amministrazione ha solo compito di verifica e controllo. La società individuata dalla Scarl dovrebbe essere la Erpa Fer con sede a Sant’Agata de’ Goti in provincia di Benevento. La società è attiva dal 2014 con un capitale sociale di 10 mila euro e tutte le quote sono di proprietà di Vittorio De Rosa, residente a Caserta e amministratore unico dal 27 febbraio 2020. Al suo attivo ha, tra gli altri, degli interventi sui binari nel porto di Napoli.
Gli uffici stanno lavorando per istruire la pratica entro Natale. Poi, auspicabilmente, si dovrebbe ripartire con ruspe e gru in via Commerciale e, a seguire, dall’Obelisco dal deposito di Opicina. Ancora è presto per quantificare il ritardo: da programma il taglio del nastro era previsto il 12 gennaio ma appare evidente che si tratta, in questo momento, di pura utopia. L’unica scadenza sicura pare quella del 20 gennaio quando il Comune potrebbe, ipotesi che al momento non viene però presa in considerazione, cancellare l’appalto e ripartire, se non da zero, quasi.—
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