Riparte il traffico passeggeri a Ronchi

Nei primi sei mesi dell’anno lo scalo regionale registra una crescita dell’1,3%. Segno più anche nel mese di giugno
Di Luca Perrino

RONCHI DEI LEGIONARI. Spicca il segno più, all’aeroporto di Ronchi dei Legionari. E anche se mancano i charter dell’estate - quelli che tradizionalmente portavano i corregionali verso mete come la Grecia o le Baleari, compensati, almeno per quel che riguarda i passeggeri in arrivo, dai voli speciali dedicati all’attività croceristica al porto di Trieste-, lo scalo regionale chiude il primo semestre dell’anno con 341.831 passeggeri e con un tonificante + 1,3% rispetto al 2014. Non grandi cifre, ma comunque un piccolo balzo in avanti che premia le azioni di promozione e di marketing che sono state messe a punto e che continuano ad essere l’obiettivo principale della società di gestione. Crescono, di pochissimo, i passeggeri anche nel solo mese di giugno che si chiude con un +0,5% e con un totale di 70.181 persone arrivate e partite.

Sempre per quel che riguarda il primo semestre 2015, se, da un lato, diminuiscono i movimenti, ovvero i decolli e gli atterraggi, che sono stati 7.050, vale a dire l’1,9% in meno rispetto all’anno precedente, si assiste ad un’ottima ripresa dell’attività cargo che, va detto, ha movimentato 255 tonnellate con una crescita che è del 16,5%.

Ronchi dei Legionari guarda quindi al futuro con rinnovata fiducia. L’avvio, si spera, entro l’anno, dei lavori per la costruzione del polo intermodale, dovrebbe dare al “Pietro Savorgnan di Brazzà” una spinta non indifferente. Ma ci si aspetta anche l’esito delle tante missioni che il direttore generale, Paolo Stradi e quello operativo, Andrea Sarto, hanno compiuto nei quartieri generali di tante compagnie aeree, recentemente in casa di Ryanair a Dublino.

Ma che cosa succede negli altri aeroporti del Nordest italiano? Il colosso Venezia ha chiuso il primo semestre con qualcosa come 3 milioni e 941mila passeggeri e una crescita che viene quantificata attorno all’1,3%. A dar man forte all’operatività del “Marco Polo” ci sono innanzitutto i voli intercontinentali. Sono aumentati anche i movimenti aerei: 38.318, con un +4%, mentre sono state caricate e scaricate 24.548 tonnellate di merce, con una crescita del 13,4%.

Vanno bene le cose anche nello scalo di Treviso: 1.146,.333 passeggeri arrivati e partiti, con un balzo in avanti del 10,2% e 9.039 tra decolli ed atterraggi, con una crescita del 3,9%. Ma non sono state movimentate merci al “Canova”, che fa parte della galassia Save. Così come Verona, che nel primo semestre dell’anno registra però un mini crollo. Il “Valerio Catullo” chiude infatti il periodo con tutti segni negativi. Un - 8,9% per quel che riguarda il traffico passeggeri, ovvero 1.134.826 utenti, un -8,7% per quel che concerne atterraggi e decolli, che toccano quota 12.685 ed un -12,7% per le merci, con 2.139 tonnellate sbarcate ed imbarcate.

E ora si affronta il secondo semestre dell’anno con Ronchi dei Legionari sorvegliato speciale. Il neoeletto presidente della società che gestisce lo scalo, Antonio Marano, non ha fatto mistero di voler cambiare le carte in tavola e di voler lavorare per uno sviluppo sempre più marcato. Per tutto il mese di agosto e nei primi giorni di settembre proseguiranno i colloqui che permetteranno di conoscere il nome del nuovo direttore generale, mentre si lavora anche per realizzare un piano strategico da sottoporre al vaglio del socio unico, ovvero la Regione e, successivamente, anche all’Enac per la revisione di quell’accordo di programma che permetterà anche di rivedere le tariffe.

Accanto a ciò, come detto, in pole position c’è sempre il polo intermodale, con la costruzione della fermata ferroviaria lungo la linea Trieste-Venezia, la realizzazione dell’autostazione e di nuovi parcheggi al servizio dello scalo.

@luca_perrino

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