Rinforzi dal “concorsone”. Il Tribunale di Gorizia si tinge di rosa

GORIZIA Sono giovani e preparatissime. E hanno superato una selezione alla quale si erano presentati inizialmente in 300 mila.
Dopo quasi 20 anni di immobilismo, il Tribunale di Gorizia può contare su nuovi ingressi da concorso nella propria pianta organica amministrativa. È l’effetto del “concorsone” nazionale dello scorso anno che ha portato negli uffici di via Sauro tre nuove assistenti giudiziarie. Hanno preso servizio lunedì e domani saranno in aula per affiancare il giudice nella loro prima udienza. Il loro arrivo, tuttavia, non risolve il deficit complessivo di personale, ma, di certo, aiuta a tirare il fiato a chi c’è. Ne è certo il presidente del Tribunale di Gorizia che, infatti, ha subito ricevuto le neo-arrivate nel suo ufficio per dare loro il benvenuto nell’Isontino. «Vi aspettavamo», ha sottolineato il presidente Giovanni Sansone ricordando che era necessario poter contare su forze fresche in grado di padroneggiare tutti gli strumenti tecnologici di cui una struttura avanzata come il palazzo di giustizia non può fare a meno.

Gli ultimi inserimenti di personale attraverso graduatorie risalivano ormai all’altro secolo. Dal 1999 gli unici arrivi erano stati legati alla mobilità interna della pubblica amministrazione. E questo ha portato notevoli sacrifici da parte del personale, chiamato a coprire i buchi facendo straordinari nella consapevolezza che non sarebbero stati mai pagati. Per tentare di dare un po’ di ossigeno agli uffici, la Provincia e il Comune di Gorizia, insieme alla Fondazione Carigo, alcuni anni fa avevano sottoscritto con il Tribunale un protocollo d’intesa per fornire personale temporaneo inquadrato nei progetti Lsu o Lpu.

A Gorizia la pianta organica amministrativa dovrebbe contare 36 persone. Fino alla scorsa settimana i posti vacanti erano 12, ma con i tre nuovi ingressi si è ora arrivati a quota 27 e lo scoperto è sceso al 25% netto del totale. «Tre è meglio che niente - osserva Sansone -. Non è una passeggiata lavorare al tribunale di Gorizia, se però l’ambiente è positivo, c’è disponibilità e si viene incontro alle esigenze delle persone, allora si lavora meglio di quanto non si faccia in una struttura sovradimensionata dove gli uni cercano di fare le scarpe agli altri. Attualmente la forza di Gorizia sta proprio nel clima familiare che siamo riusciti a instaurare».
Insieme alla direzione amministrativa e al settore operatori giudiziari, quello degli assistenti giudiziari è l’unico settore ora al completo. La situazione di maggior crisi è quella dei funzionari giudiziari. Dei nove posti previsti, in servizio sono meno della metà. A novembre c’è stato un pensionamento, così i posti vacanti tra i responsabili delle singole cancellerie sono diventati cinque. È qui che il problema è più sentito dal momento che quello del funzionario giudiziario è un ruolo chiave per la macchina amministrativa del tribunale.
A livello di cancellieri, l’arrivo in mobilità di tre marescialli dalla Croce rossa ha, per lo meno, risolto quasi definitivamente il nodo dei numeri: dei sei posti previsti dalla pianta organica, attualmente solo uno è scoperto.
Oltre al centralinista, a mancare sono poi un conducente di mezzi e uno dei cinque ausiliari.

Fuori dal conto dei 36 posti c’è poi il dirigente amministrativo. Il posto è di fatto vacante da tre mesi, da quando, cioè, la dottoressa Daniela Ciancio ha ottenuto il trasferimento a Pordenone. Lei rimane in ogni caso il punto di riferimento per tutti dal momento che un giorno a settimana lo dedica proprio al tribunale di Gorizia (era presente all’incontro tra le nuove arrivate e il presidente Sansone, ndr). A fare da filtro, è quindi la dirigente della segreteria Anna Maria Intini. È su di lei, che al momento convergono tutti gli uffici del tribunale goriziano.
Riproduzione riservata © Il Piccolo