Rimangono prigionieri nel castello di San Giusto

È la disavventura capitata a due diciannovenni nella notte tra sabato e domenica. Intervenuti una pattuglia della polizia e la ditta di vigilanza

Chiusi dentro il castello, nel cuore della notte. Come in un film. È la disavventura capitata a due giovani che, trovando aperto verso le 2 il portone d’accesso principale di una delle più gettonate attrazioni storico turistiche della città, cioè il Castello di San Giusto, vi sono entrati per farsi un giro fra le mura. Una nottata in ogni caso alternativa, rispetto alla scelta di trascorrerla in discoteca o magari in centro tra un locale e l’altro. Ancor più se si pensa che l’episodio è avvenuto proprio fra sabato e domenica scorsi, quindi in piena “saturday night”, il momento tradizionalmente più gettonato per un’uscita in compagnia.

Passando dunque in zona San Giusto, i due diciannovenni, un ragazzo e una ragazza, si sono avvicinati al castello e dopo aver notato come l’ingresso non fosse chiuso, hanno deciso a quel punto di optare per una “visita sotto le stelle”. Una volta entrati, si sono diretti verso il piazzale interno, il Cortile delle Milizie, dove si sono tranquillamente seduti a chiacchierare. Il castello tutto per loro. Anche il locale che vi ha sede, cioè la Bottega del vino, era chiuso quando il duo ha fatto la sua entrata nella fortificazione. È trascorsa, tra una parola e l’altra in uno scenario suggestivo quale quello che può regalare un antico maniero specialmente in notturna, più di un’ora. Così, poco dopo le 3, i due hanno deciso di concludere la loro “visita”, guadagnando l’uscita. O meglio, tentando di guadagnarla. Già, perché giunti al varco da cui avevano avuto accesso, si è materializzata davanti ai loro occhi una sorpresa. Tutt’altro che gradita: portone chiuso. Qualcuno, evidentemente, se ne era occupato alcuni minuti prima e comunque nell’arco di tempo fra le 2 e le 3 o giù di lì, con giro di chiave alla serratura e non accorgendosi della loro presenza. Allarmati e presumibilmente spaesati, almeno sulle prime, hanno ben presto capito come l’unica cosa da fare fosse chiedere aiuto. Chiamando la polizia. La telefonata, via cellulare, è scattata verso le 3.15 e dalla questura (che ha poi confermato quanto successo) si è messa in moto una pattuglia della Squadra volante. I poliziotti hanno dovuto per prima cosa recuperare le chiavi per aprire il castello. Alla fine, è stata contattata la ditta che si occupa del servizio di vigilanza notturna sulla struttura, il cui personale si è diretto assieme agli agenti della Volante a San Giusto. Intanto, i due ragazzi attendevano all’interno delle mura. Sino a quando non hanno sentito le chiavi infilarsi nella serratura e il portone aprirsi lentamente. Sospiro di sollievo: “liberati”. Prima di fare ritorno a casa, hanno ovviamente spiegato ai poliziotti per filo e per segno dell’improvvisata tappa al castello, effettuata in assoluta buona fede alla luce del varco accessibile. E con la dichiarata volontà di visitare la struttura.

Nel frattempo, l’addetto alla vigilanza ha completato il sopralluogo dentro il castello per verificare che tutto fosse a posto, intervento scattato in automatico come “da protocollo”. Tutto è risultato assolutamente in ordine. I due ragazzi hanno infine potuto lasciare San Giusto, archiviando una notte tutt’altro che ordinaria. Mentre i loro “salvatori”, l’equipaggio della Squadra volante della questura e il vigilante, sono tornati ai rispettivi turni di lavoro.

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