Rilke, ultima passeggiata
DUINO AURISINA. Segnatevi questa data: 14 aprile 2013, l'ultima passeggiata sul Rilke. L'invito rimbalza da giorni sui social network: “Chiude? Allora facciamoci l'ultima camminata”. Dunque si testerà oggi quanto residenti e turisti siano affezionati alla promenade con vista sul golfo. Salvo (improbabili) cambiamenti dell'ultim'ora, domani il popolarissimo sentiero verrà chiuso dalla proprietà, per motivi di sicurezza. Riaprirà, se tutto filerà liscio, a fine giugno, col contributo di una cordata di privati. I legali del principe Carlo Alessandro della Torre e Tasso, titolare del fondo, domani incontreranno i funzionari di palazzo Galatti per la risoluzione della convenzione trentennale con cui, in cambio di una cifra simbolica (50 centesimi), è stata affidata all'ente pubblico la gestione straordinaria della Pineta del Rilke, inserita nella riserva naturale delle Falesie. I terreni saranno restituiti al proprietario, che per tutelarsi dai risvolti civili e penali di possibili incidenti, si è visto costretto a prendere questa decisione, peraltro annunciata già due anni fa alle istituzioni.
Il principe, che ieri ha voluto replicare alle dichiarazioni di Mariella De Francesco, assessore provinciale agli Affari finanziari, farà dunque affiggere il seguente cartello: “Proprietà privata, vietato l'accesso”. «Non voglio che la mia persona o la mia famiglia – ha spiegato - fungano da capro espiatorio perché siamo in campagna elettorale: se la scadenza del contratto fosse caduta a maggio nessuno avrebbe fiatato. Mentre ora questi signori politici, e non faccio distinzioni di schieramento, cercano di farsi belli col Rilke». Priorità del principe è stata quella di «mantenere accessibile al pubblico il sentiero, tant'è che io stesso ho aperto le porte del mio castello».
«Ma stigmatizzo l'intento, quasi di stampo sovietico – ha proseguito -, di voler carpire una proprietà per pochi spiccioli». Trovando però “assolutamente indegna l'insinuazione dell'assessore circa la volontà di monetizzare”, visto che il valore attribuito al fondo per l'alienazione (500mila euro) è frutto della stima all'epoca resa dall'Agenzia delle entrate in sede di successione. Successione per la quale il principe versò, solo per il Rilke, ben 155mila euro in tasse. «Perfino nella Francia di Hollande - così Carlo Alessandro - c'è rispetto per la proprietà privata e se lo Stato desidera acquisire un fondo che ricade nelle Falesie paga quanto dovuto: 10mila euro a ettaro». Il principe tiene a precisare che «la prima lettera inviata al governatore Tondo sulla questione risale al 22 giugno 2009», mentre il 3 giugno del 2011 alla Provincia è giunta la disdetta di locazione. Sempre nel 2011 la consorte Veronique si è recata con l'ex sindaco Giorgio Ret dal governatore, mentre il 20 settembre dello stesso anno dalla presidente provinciale Bassa Poropat («Che personalmente stimo perché ha sempre avuto rispetto della proprietà del Castello», così il principe). E sempre in Provincia, ma con il sindaco Vladimir Kukanja, c'è stato un incontro lo scorso febbraio.
«A ogni vertice – prosegue – si è affrontata la questione economica e dunque l'assessore non può dire che non si è mai parlato di denaro: mente sapendo di mentire. Troppo facile, quando si ha uno stipendio pubblico, criticare il privato che cerca di vivere col proprio e io non sono un uomo ricco, ma di parola. Poiché ho a cuore l'interesse dei cittadini, mi sto attivando con un privato e una cordata di persone per riaprire il sentiero Rilke a fine giugno: spero il progetto vada in porto».
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