Rilke “sala parto” dei falchi pellegrini

La coppia ha trovato casa sulle falesie di Duino dove ha nidificato. A giorni il lieto evento

Proprietà privata, certo. Ma c'è anche chi, davanti al cartello di divieto d'accesso alla pineta Rilke, sbatte le ali e tira dritto. Perché? Semplice, ha compiuto già da qualche tempo un esproprio “proletario”, pàrdon “rapace”, e preso possesso di una nicchia delle bianche falesie, mettendo su casa proprio nelle aree in capo al principe della Torre e Tasso. Protagonista di questa curiosa storia è una coppia di falconi pellegrini (Falco peregrinus), gli uccelli che catturano le prede al volo, lanciandosi in spettacolari picchiate. La coppia è stata avvistata da qualche settimana a Duino Aurisina, dove ha nidificato all'interno della riserva regionale delle Falesie.

A dispetto della cartellonistica affissa, verrebbe da aggiungere, che ne sancisce l'assenza dai luoghi a partire dagli anni '80, ma tant'è. Secondo gli esperti il lieto evento è ormai questione di giorni e i due falconi diventeranno mamma e papà di uno o forse due pulcini. Così per non compromettere la felice conclusione della cova e dell'involo si è deciso di mantenere il massimo riserbo sul punto preciso in cui la coppia ha nidificato. Un posto comunque sorvegliato a vista dalle telecamere, attive 24 ore su 24, e monitorato da guardia forestale e polizia ambientale. Chi volesse avventurarsi lì per uno scatto fotografico rischia pesanti sanzioni.

La specie, rara e tutelata, risulta infatti molto ambita dai collezionisti di tutto il mondo, alimentando così un fiorente mercato clandestino: in Arabia Saudita il valore di rapaci rari, come l'aquila del Bonelli, arriva a sfiorare i 25mila dollari. Al di là di questi aspetti, i due falconi pellegrini rappresentano un indiscutibile valore sotto il profilo della qualità ambientale dei luoghi. I predatori regolano il numero delle specie-preda evitando che si moltiplichino in modo abnorme e svolgono anche un efficace controllo degli esemplari malati e deboli. Il Pellegrino si nutre esclusivamente di altri uccelli che vanno dalle dimensioni di un passero a quelle di una cornacchia. Le sue prede vengono catturate non a terra, ma in volo, con una picchiata verticale da oltre 300 chilometri all’ora, che si conclude con un fatale colpo d'artiglio sulla vittima. La presenza della coppia di Duino dimostra che v'è una disponibilità di “cibo” piuttosto buona, individuata dall'esperto Fabio Perco nella vicina Isola della Cona, ad appena 6 o 7 chilometri a “volo d'uccello” oltre il golfo. Stando a quest'ultimo, autore assieme alla figlia Nicoletta del testo “Fauna della riserva naturale Falesie di Duino”, disponibile gratuitamente in Comune, si è dimostrata inoltre valida, per un reinsediamento della specie, la politica di limitazione al free climbing. «Non sembra casuale – spiega Perco, zoologo e consulente per la riserva - se la prima accertata nidificazione del Pellegrino sulle falesie si è verificata proprio del 1987, in coincidenza con un'importante ordinanza di divieto di arrampicata, emanata dall'allora sindaco. È ampiamente dimostrato che la presenza di coppie riproduttive appartenenti a tale specie è limitata nella scelta dei siti idonei alla riproduzione dalla presenza di appassionati rocciatori, che tendono a trasformare la maggioranza dei siti potenzialmente idonei in palestre di roccia attrezzate e assai frequentate». Come ricorda Perco, un avvistamento di questi rapaci alle Falesie, con tanto di testimonianza dell'accoppiamento, risale al marzo 2009.

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DEI FALCONI PELLEGRINI

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