Via al rilancio del monte Sabotino: un doppio progetto da due milioni
Accessi a nuovo, pannelli informativi, pulizia del verde per migliorare l’attrattività turistica del sito

Sistemare la viabilità d’accesso alla zona sacra del Sabotino attraverso la pulizia della sede stradale, dei canali di scolo e del verde lungo l’arteria che da Villa Vasi (San Mauro) porta al parcheggio, da dove si snodano i diversi sentieri.
Collocare indicazioni per il monte Sabotino in diverse posizioni tra Gorizia e San Mauro. Installare pannelli turistici e informativi sul patrimonio storico-culturale, ambientale e sulle caratteristiche geomorfologiche del territorio. In un solo concetto: valorizzare il Sabotino che viene ricordato come uno dei monti teatro delle battaglie dell’Isonzo durante la Prima guerra mondiale, conquistato dagli italiani il 6 agosto 1916, durante la sesta battaglia dell’Isonzo.
I due progetti
Sono i capisaldi del progetto “Walk of Peace+” che ha un valore complessivo di 795.000 euro, di cui circa 250 mila gestiti direttamente da Promoturismo Fvg. Si tratta di un’iniziativa di capitalizzazione Interreg Italia-Slovenia iniziata nell’ottobre 2023 e che si concluderà nel settembre di quest’anno. Accanto a questa, si sviluppa un altro piano di sviluppo più a lungo termine: è denominato “BeWoP” e ha un valore complessivo di quasi 1,3 milioni di euro, di cui 195.000 gestiti direttamente dal GectGo. Le attività progettuali sono iniziate nell’aprile del 2024 e si concluderanno ad ottobre 2026.
Un simbolo storico e turistico
Tali iniziative di valorizzazione del monte Sabotino rappresentano un’importante opportunità per promuovere il turismo culturale legato ai siti della Prima guerra mondiale, nonché per sviluppare forme di turismo sostenibile (e lento) nell’intera area di confine durante e dopo gli eventi di Go!2025.
Lo studio di fattibilità, appena presentato al Go!Center di corso Verdi, è stato realizzato da Marco Pascoli, presidente dell’associazione “I luoghi della Grande Guerra nel Friuli Collinare”, direttore del Museo della Grande guerra di Ragogna ed esperto storico e accompagnatore di Media montagna. Un piano di sviluppo ambizioso e in più fasi.
I lotti
In particolare, il progetto BeWoP, oltre alla predisposizione della documentazione di progetto per la futura messa in sicurezza e la sistemazione della strada militare di accesso alla zona sacra (una vicenda annosa), prevede anche l’adozione di un progetto esecutivo e cantierabile per la valorizzazione e la sistemazione dell’eredità materiale e immateriale legata alla Grande Guerra che si trova sul lato italiano del monte e necessita di un collegamento con la Slovenia per divenire parte integrante del Walk of Peace.
Parliamo di caverne, fortificazioni, camminamenti, trincee, iscrizioni e dei percorsi escursionistici necessari per raggiungerli. La pace, la memoria storica, la valorizzazione del patrimonio culturale tangibile e intangibile legato alla Grande Guerra, e la convivenza pacifica tra i popoli europei rappresentano il legame e i valori fondanti sui quali entrambi i progetti sono stati ideati e vengono sviluppati.
Il percorso di pace
Da zona di guerra a percorso di pace. Il monte Sabotino, dunque, rientrerà nei percorsi turistici, ma anche didattici, durante (ma soprattutto dopo) la Capitale europea della cultura. L’area in esame, per il valore storico legato agli eventi bellici della Prima guerra mondiale, già nel 1922 venne dichiarata “Zona monumentale” con Regio decreto. Ubicata in una zona fitogeografica particolare, al confine di diversi distretti (prealpino, sub-mediterraneo, illirico-dinarico), ha molte potenzialità. Tutt’ora inespresse. Ma, adesso, si volta pagina.
Sono tre i siti dove verranno effettuati i lavori di valorizzazione e recupero del patrimonio del primo conflitto mondiale: il lato italiano del monte Sabotino, l’area sacra del Kolovrat (Italia e Slovenia) e la zona monumentale di Cerje, in Slovenia (Comune di Merna), in connessione con gli interventi già realizzati sul monte San Michele. Ed è prevista anche l’organizzazione di eventi culturali transfrontalieri che andranno a promuovere la conoscenza dell’area tra il grande pubblico. —
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