«Rigassificatore, parere entro due settimane»
«Non sono in grado di dire nulla nel merito perché non ho ancora visto le conclusioni della commissione. Le aspetto in questi giorni. Ci vorranno meno di due settimane, credo: sulla base del rapporto che mi arriverà prenderò una decisione». Lo ha dichiarato ieri il ministro dell’Ambiente Corrado Clini. La decisione da prendere riguarda la Via, la valutazione d’impatto ambientale. Il progetto su cui dare un giudizio è quello del rigassificatore di Zaule proposto da Gas Natural.
È stato lo stesso Clini a riaprire alla fine dello scorso anno (la comunicazione è stata anticipata via fax alla Regione il 27 dicembre) la procedura istruttoria, stoppando così l’iter burocratico per l’autorizzazione unica all’opera. La Via a Gas Natural era già stata infatti concessa nel 2009 alla società spagnola (ministro allora era Stefania Prestigiacomo), ma sull’onda del deciso e più volte ribadito no degli enti locali, e soprattutto alla luce della ferma presa di posizione dell’Autorità portuale che da ultimo ha dichiarato incompatibile l’impianto e le sue gasiere con lo sviluppo degli altri traffici, l’iter è stato riaperto. Con un termine di 45 giorni per il supplemento istruttorio.
I 45 giorni sono appunto scaduti. Ma come detto dal ministro Clini, una decisione è attesa a breve. Mentre Gas Natural al momento preferisce mantenere il silenzio, resta ovviamente difficile che sia il governo in carica a poter dire una parola definitiva sull’impianto. Se anche la procedura in corso si concludesse con un ok (ma alla luce di scenari che non sono più quelli di anni fa il parere potrebbe anche cambiare rispetto a quello positivo datato 2009, aveva già detto Clini nelle scorse settimane), potrebbe uscirne un’autorizzazione con una serie di prescrizioni più o meno pesanti (prescrizioni del resto già contenute nel documento datato 2009). In ogni caso dovrebbe essere poi il ministero dello Sviluppo economico, d’intesa con la Regione, a concedere o meno l’autorizzazione unica finale al progetto.
Scenari mutati, si diceva. Tra i documenti “forti” all’esame dei tecnici ministeriali c’è infatti il no del Comitato portuale al rigassificatore, votato quasi all’unanimità e supportato da uno studio commissionato dall’Authority sulle prospettive di crescita del traffico portuale di qui al 2020. Uno studio che fa concludere alla Torre del Lloyd senza alcun dubbio come il traffico delle gasiere sia incompatibile con quello delle altre navi.
Nel fascicolo del supplemento istruttorio si sono aggiunti da gennaio in poi i pareri di ribadita contrarietà dei Comuni di Muggia, San Dorligo, Trieste («Abbiamo riformulato le nostre osservazioni», commenta l’assesssore all’ambiente Umberto Laureni) e della Provincia. Mentre la Regione nella sua delibera di fine gennaio ha preferito prendere atto delle previsioni dell’Authority, sottolineando però come non siano suffragate - a oggi - da dati oggettivi. E invitando il ministero dell’Ambiente a considerare «la portata e il contenuto delle osservazioni» degli enti locali, fermi sul no come detto.
A breve, comunque, si dovrebbe avere un altro tassello sulla vicenda. Una vicenda iniziata nel 2004, quando Gas Natural presentò il progetto, e protrattasi per anni tra posizioni politiche altalenanti fino al maturare del no dal territorio.
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