Rigassificatore, nave metaniera dalla Norvegia
FIUME La notizia è ora ufficiale, diramata dall'azienda statale Lng Croazia alla quale Zagabria ha affidato la realizzazione del progetto del rigassificatore nordadriatico. Lng Croazia ha dunque deciso di accettare l'offerta della norvegese Golar Power Limited per l'acquisto della nave metaniera che – dopo lavori di refitting – dovrebbe essere trasformata in rigassificatore offshore, da sistemare nelle acque di fronte alla località di Castelmuschio (Omišalj), sull'isola di Veglia.
I norvegesi sono riusciti a imporsi nella gara internazionale che vedeva ancora presenti la giapponese Mitsui Osk Lines e la greca Gas Maritime Inc. A finire nelle acque del golfo di Fiume dovrebbe essere la nave cisterna Golar Viking, che ha una capacità di 140 mila metri cubi di gas e verrà a costare 159,6 milioni di euro.
Ma prima di concludere il contratto di acquisto, lo Stato dovrà varare la delibera di investimento. Un atto che dipende dall’effettivo mercato per la locazione del gas di Veglia. Entro il prossimo 20 dicembre, Lng Croazia analizzerà infatti se vi siano sufficienti interessi nei riguardi della movimentazione annua destinata a toccare i 2,6 miliardi di metri cubi di gas.
Se entro quella data si constaterà che l’interesse è sufficiente a sostenere l’operazione, allora Lng Croazia e Golar Power Limited procederanno alla firma del contratto di compravendita dell’unità, varata nel 2005. In caso contrario il progetto del rigassificatore galleggiante sarà accantonato. L'azienda croata ha comunque precisato che, in caso di acquisto della Golar Viking, questa sarà sottoposta a ristrutturazione a Singapore oppure a Seul, nei cantieri abilitati a trasformare i tanker in terminal metaniferi. Dopo il refitting, l’arrivo dell’unità nelle acque dell’Adriatico settentrionale dovrebbe avvenire tra settembre e ottobre del 2020. Il rigassificatore potrebbe entrare così in funzione all’inizio del 2021.
Quello del rigassificatore è un progetto molto caro agli Stati Uniti e all'Unione europea, che intendono così contrastare il dominio russo in questa porzione del Vecchio Continente: non per niente l'Ue ha destinato a fondo perduto 101 milioni di euro per la realizzazione dell’impianto offshore quarnerino, coprendo in questo modo all’incirca un terzo del costo del progetto. «Posso confermare che se lo Stato croato non varerà il documento» che dà il via libera all’investimento «non ci sarà alcun contratto tra la nostra impresa e l'armatrice scandinava – ha confermato Barbara Dorić, direttrice di Lng Croazia – nulla è ancora vincolante in quanto dobbiamo prima capire se vi sia l'interesse nei confronti del gas: confidiamo molto nella collaborazione con l'Ungheria, che potrebbe assorbire un miliardo e mezzo di gas all'anno. Senza i partner magiari, il rigassificatore galleggiante di Castelmuschio non si farà».
Va rilevato infine che la compagnia norvegese ha offerto una nave per la cui manutenzione non sarà utilizzato il cloro, una buona notizia per il mare del Quarnero, ma in un contesto in cui le autorità locali e non hanno opposto più volte la propria contrarietà all’impianto. —
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