Rigassificatore, l’iter riparte da zero

Il ministro dell’Ambiente Clini ha disposto un supplemento di istruttoria per l’impianto di Zaule e per quello off-shore nel Golfo
Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini parla con i giornalisti a fianco del portone di Palazzo Chigi, al termine del Consiglio dei ministri, 3 agosto 2012. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
Il ministro dell'Ambiente Corrado Clini parla con i giornalisti a fianco del portone di Palazzo Chigi, al termine del Consiglio dei ministri, 3 agosto 2012. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

Rigassificatore, l’iter riparte da zero. Il ministro dell’Ambiente, Clini, ha disposto un supplemento di istruttoria sulla Via (Valutazione di impatto ambientale) dell’impianto rigassificazione previsto a Zaule e ha avviato ulteriori approfondimenti per la Via in corso sull’altro impianto off-shore, previsto nel golfo di Trieste. La decisione - secondo fonti ministeriali - è stata presa in base a una nota della presidente dell’Autorità Portuale, Marina Monassi, su possibili conflitti tra l’impianto di Zaule e il traffico marittimo e lo sviluppo delle attività portuali. Nel caso dell’impianto di Zaule, la cui Via è stata rilasciata nel luglio 2009, il supplemento di istruttoria deve tenere conto anche della Valutazione ambientale strategica (Vas) del Piano regolatore portuale di Trieste, ancora in corso, e delle limitazioni al traffico marittimo e alle attività portuali imposte dal progetto. Per il progetto offshore, la crescita rilevata e prevista dei traffici marittimi nel golfo richiede una valutazione aggiornata dei vincoli derivanti dalle regole di Imo (International maritime organization), che impongono la creazione di una vasta zona di rispetto, con riflessi sulle acque territoriali della Slovenia. Clini ha richiesto la collaborazione della Regione, delle autorità locali e dell’Autorità portuale per l’individuazione delle migliori soluzioni alternative. «Gli impianti di rigassificazione dell’Alto Adriatico sono strategici per l’Italia. Per questa ragione - osserva Clini - vanno superate le criticità emerse nel corso degli anni, fatte presenti dagli enti locali e dall’Autorità portuale e anche dalla Slovenia». Il 19 ottobre a Lubiana, nel corso dell’ultimo incontro bilaterale con la Slovenia, «è stato concordato - ha ricordato il ministro - di convocare una riunione dei tre paesi Ue (Italia, Slovenia, Croazia) che condividono lo stesso mare e hanno interessi comuni nella realizzazione di impianti per l’approvvigionamento di gas. La riunione - ha concluso Clini - si svolgerà in gennaio con la partecipazione della Commissione europea».

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