«Rigassificatore in Alto Adriatico»

La Commissione europea in sede tecnica dovrebbe avallare, nella riunione di oggi a Bruxelles, la realizzazione. Sparita l’ubicazione a Zaule, non l’impianto
Lasorte Trieste 13/07/12 - Via Giulia, Protesta, No Rigassificatore
Lasorte Trieste 13/07/12 - Via Giulia, Protesta, No Rigassificatore

“Terminale di gas naturale liquefatto nell’Alto Adriatico”. Un rigassificatore così denominato avrà con buona probabilità questo pomeriggio il via libera in sede tecnica da parte della Commissione europea risultando inserito nell’ordine di priorità dei progetti di interesse comune. Probabilmente per dribblare la contrarietà della Slovenia e per non assumere decisioni manifestamente impopolari di fronte alla contrarietà di tutte le amministrazioni del territorio, è stata cassata la parola Zaule e non è stata indicata la località specifica dove insediare l’impianto se non con il riferimento al Nord Adriatico. Sulla natura dell’incontro di oggi a Bruxelles e sui contenuti della lista che secondo il ministro degli Esteri sloveno Karl Eriavec non avrebbe nemmeno dovuto contenere il rigassificatore triestino, ieri nessuno tra i politici e gli amministratori locali era ben informato. Alla fine sono intervenuti la deputata del Pdl Sandra Savino e il collega di partito e parlamentare europeo veneto Antonio Cancian a svelare il mistero. «Domani pomeriggio a Bruxelles - hanno spiegato Savino e Cancian - è prevista la riunione tecnica dei 28 Stati membri che analizzerà nell’ambito delle Ten-E, le reti energetiche trans-europee, l’ordine di priorità dei progetti di interesse comune tra i quali risulta appunto esserci anche un terminale in Alto Adriatico. La Commissione europea darà poi l’avallo politico tra ottobre e novembre senza che la lista debba essere a propria volta discussa anche nell’ambito del Parlamento europeo».

Il rigassificatore dovrebbe dunque oggi clamorosamente rientrare dalla finestra e una finestra non molto ampia tenuto conto che poco più a Sud rispetto al nostro golfo, e cioé al largo di Porto Viro in provincia di Rovigo, un altro rigassificatore già in funzione esiste già ed è logico non pensare a un secondo a distanza troppo breve. Essendo oltretutto quella di oggi una riunione tecnica vi parteciperanno i funzionari del Ministero dello sviluppo economico italiano, di quel dicastero il cui responsabile, Flavio Zanonato, anche recentemente ha definito i rigassificatori impianti utili e strategici. «La contrarietà espressa dal territorio triestino ritengo sia stata strettamente legata all’ubicazione di Zaule, ma dovrebbe cessare se questa cambierà - sostiene Cancian - credo anche che con la denominazione Alto Adriatico potrebbe essere aggirata la contrarietà della Slovenia. Potremmo dare per scontato il voto favorevole da parte dell’Italia, i parlamentari del mio gruppo almeno (i Popolari europei, ndr) non dovrebbero avere preclusioni di sorta». Una volta che l’Europa avrà approvato la lista degli impianti strategici (a ottobre o novembre, come detto il voto della Commissione in sede politica) gli Stati membri, secondo Cancian e Savino, saranno in qualche modo vincolati a realizzarli. «Altrimenti - sottolinea Cancian - salterebbero tutti gli equilibri, le politiche comunitarie e i finanziamenti agevolati. Così come è stato fatto con le reti Ten-T, quelle riguardanti i trasporti, le reti Ten-E e successivamente quelle eTen riguardanti le telecomunicazioni dovranno essere l’ossatura delle infrastrutture del continente».

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