Rigassificatore, in 14 vogliono costruirlo

Grande interesse per il nuovo impianto di Veglia. Costerà 600 milioni di euro. Entrerà in funzione nel 2019
Di Andrea Marsanich

FIUME. Sono al momento 14 le compagnie interessate a investire nella costruzione del rigassificatore che sarà dislocato a Castelmuschio (Omišalj), località della parte nord–occidentale dell’isola quarnerina di Veglia. La conferma arriva dalla società a cui è stato affidato il progetto, l’Lng Croazia, la quale ha aggiunto che in data 15 dicembre 2015 scadrà il termine ultimo per la presentazione delle offerte. Facile dunque concludere che nei prossimi 3 mesi la lista dei potenziali investitori sia destinata a comprendere ben più di 14 imprese, anche perché a Lng Croazia continuano a pervenire richieste da mezza Europa e da diversi Paesi di tutto il mondo.

In queste settimane è in corso il cosiddetto processo di qualifica preliminare, superato il quale le compagnia interessate potranno accedere alla data room e prendere visione dei dati riservati concernenti il futuro terminal metanifero isolano. All’Lng Croazia, dopo una richiesta in tal senso avanzata dai giornalisti, non si è voluto precisare di quali 14 compagnie si tratti. Questi potenziali investitori, così dal responsabile del progetto, sono coperti dal segreto professionale. «Possiamo però confermare – è l’informazione giunta da Zagabria – che l’interesse è stato manifestato da imprese europee e di altre parti del mondo.

Quotidianamente ci arrivano domande e richieste di precisazione e pertanto possiamo concludere che l’interesse nei riguardi del rigassificatore vegliota è molto alto». Un paio di anni fa si era parlato di alcune compagnie statunitensi che spingevano a favore di un impianto off-shore, mentre invece è certo che il rigassificatoire sarà posizionato sulla terraferma. Si sanno anche altre cose: avrà la capacità di movimentazione annua da 4 a 6 miliardi metri cubi di gas, con la Croazia che avrà una quota di proprietà pari al 25 per cento. A meno di sorprese, i lavori di approntamento dovrebbero cominciare l’anno prossimo, con il megaimpianto che potrebbe entrare in funzione al più tardi nel 2019. Verrà a costare circa 600 milioni di euro, investimento che salirà a 900 milioni grazie alla costruzione del relativo gasdotto e delle stazioni di compressione. È stato inoltre fatto presente che i citati 4–6 miliardi di metri cubi costituiscono in pratica l’1 per cento del fabbisogno europeo. Poco, si dirà, ma Castelmuschio viene ritenuto importante perché garantisce un approvvigionamento autonomo dalle forniture (spesso a rischio) provenienti dalla Russia. Dapprima avversato, e non solo dagli ambientalisti ma anche e soprattutto dai comuni e dalla Regione quarnerino–montana, il terminal Lng di Castelmuschio viene da anni definito quale progetto di importanza strategica per la Croazia. Ha il supporto dell’Unione europea e degli Stati Uniti, che lo ritengono parecchio importante e da realizzare senza forti ritardi.

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