Rigassificatore di Zaule La Ue decide il 2 ottobre
In Slovenia si torna a parlare del rigassificatore di Zaule, anche se solo una decina di giorni fa, nel corso della riunione tra la Commissione Ue e gli Stati membri dei gruppi di lavoro regionali incaricati di definire i progetti europei prioritari nel campo dell’energia, Lubiana ha espresso chiaramente il suo veto al progetto di Gas natural nella baia di Muggia.
Sulla questione è tornata la premier slovena Alenka Bratušek, che ieri a Bled ha avuto un incontro con il Commissario europeo per l’ambiente, lo sloveno Janez Potocnik. «Insieme all’Italia stiamo cercando una soluzione che accontenti tutti, e credo che entro il 2 ottobre la troveremo», ha dichiarato ai cronisti la Bratušek, che ha confermato come l’Unione europea stia cercando di facilitare un accordo tra Roma e Lubiana.
L’interesse di Bruxelles per una soluzione condivisa è stato ribadito anche ieri dal commissario Potocnik. Alla domanda se la Slovenia ha fatto la scelta giusta, lo scorso 24 luglio, quando ha bocciato la lista delle infrastrutture energetiche prioritarie che comprendeva l’impianto di Muggia, la premier slovena ha ribadito che di fatto uno solo è il motivo per cui le è parzialmente dispiaciuto che si sia votato contro, ossia il fatto che quell’elenco, oltre al progetto di Zaule, comprendeva anche sette progetti energetici sloveni, dal valore complessivo di 1,2 miliardi di euro.
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