Rigassificatore di Veglia, Zagabria decide
FIUME. Giovedì 24 maggio il dibattito al Sabor, il parlamento croato, con la votazione prevista per il giorno successivo. È alla stretta finale la paventata “lex Lng”, come viene definita la norma che dovrebbe permettere l'insediamento del rigassificatore galleggiante nelle acque di fronte alla località di Castelmuschio (Omišalj), nell'isola di Veglia. Il provvedimento – così come lo stesso terminal metanifero – continua a essere criticato con toni duri dalla municipalità isolana, dalla Regione del Quarnero e Gorski kotar, dagli ambientalisti e dai partiti dell'opposizione perché sarebbe stato progettato a favore di potenti interessi d’oltreconfine. «Il rigassificatore offshore di Castelmuschio – ha rilevato il governatore della Regione di Fiume, Zlatko Komadina - apparterrà a un’azienda straniera, il cui interesse sarà di avere un impianto poco costoso. Questo significherà avere un terminal a rischio per l'ambiente e per la salute degli abitanti di Veglia e del Quarnero».
Proprio per ribadire il no di Castelmuschio alla presenza della nave metaniera, la sindaca Mirela Ahmetović ha invitato i parlamentari del Sabor a un colloquio incentrato sul rigassificatore. Ai presenti - l'adesione non è stata massiccia: sei deputati del Partito socialdemocratico e Ines Strenja Linic di Most – Ahmetović ha ricordato che l'impianto galleggiante non è contemplato nei piani regolatori di Castelmuschio e della Regione, mentre per quello sulla terraferma è già stata rilasciata la concessione per l’uso di superficie. «Il terminal offshore – ha ribadito la sindaca ai parlamentari – contribuirà a produrre appena un paio di posti di lavoro, visto che il personale a bordo arriverà dall'estero, mentre tasse e contributi non resteranno in Croazia.
L’impianto a terra darebbe invece impiego a centinaia di persone, residenti di Veglia e dei dintorni: ingegneri, tecnici, lavoratori edili e così via, con ricadute positive per la comunità locale e regionale». Secondo Ahmetović «dall'impianto offshore non avremo a Castelmuschio alcun benefit né vantaggi, ma solo timori legati all'ambiente e danni all'industria turistica. L'impatto visivo della metaniera poi sarà terribile».
Di qui l’appello ai deputati del Sabor «affinché prevalga la ragione». Se venerdì il Parlamento darà luce verde al terminal galleggiante, «ci rivolgeremo alla Corte costituzionale e se servirà anche alla Corte europea per i diritti umani. La lex Lng viola la legislazione croata e quella comunitaria anche perché la concessione - ha detto Ahmetović riferendosi a voci che circolano in questi giorni - sarà data a una società che poi diventerà di proprietà straniera».
Nell'incontro in Comune, il consulente municipale per l'Energia Ognjen Antunac ha riferito in via ufficiosa che nel braccio di mare dinanzi a Castelmuschio dovrebbe arrivare la nave metaniera Golar Spirit, per essere adibita a rigassificatore. È stata varata nel 1981, dunque 37 anni fa: un altro dato che ha destato dubbi e preoccupazioni.
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