Rigassificatore di Veglia, offerta italiana

Individuati da Lng Croazia i gruppi che finanzieranno il progetto: in pista anche la Cdp e la spagnola Enagas
L’area del terminal pertolifero di Castelmuschio dove sorgerà il nuovo rigassificatore
L’area del terminal pertolifero di Castelmuschio dove sorgerà il nuovo rigassificatore

VEGLIA Prima il rigassificatore offshore, successivamente quello sulla terraferma. Accelera il progetto del governo croato per i due impianti da realizzare nella più grande isola dell'Adriatico (assieme alla vicina Cherso), quella di Veglia.

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Veglia: l’area individuata per la costruzione del rigassificatore

Secondo quanto scrive il giornale fiumano Novi List, che si richiama a fonti ufficiose ma vicine alla compagine ministeriale, l'azienda di Stato Lng Croazia, a cui è stata affidata la gestione del progetto, ha scelto i tre gruppi che finanzieranno la costruzione del terminal metanifero sulla terraferma, da approntare nelle vicinanze delle località di Castelmuschio (Omisalj), a poca distanza dalla petrolchimica Dina, chiusa da anni.

Lng Croazia ha dato fiducia a Marguerite, fondo europeo per gli investimenti nel settore dell'energia e del quale fanno parte sei grandi istituzioni finanziarie, tra cui l'italiana Cassa Depositi e Prestiti. Sono stati scelti pure lo spagnolo Enagas e il consorzio che gestisce il rigassificatore offshore nel porto lituano di Klaipeda.

Prima della firma del relativo contratto, i tre gruppi saranno coinvolti nella discussione sulla realizzazione dell'impianto offshore, che sarà posizionato sulle acque di fronte a Castelmuschio.

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Veglia: l’area individuata per la costruzione del rigassificatore

Il rigassificatore, che avrà una capacità di movimentazione annua di 2 miliardi e mezzo di metri cubi di gas, potrebbe entrare in funzione tra due anni, nel 2018. Il governo croato, che ha dato il placet al rigassificatore galleggiante, ha accettato la proposta degli Stati Uniti, molto decisi nel perorare la causa del rigassificatore offshore.

Stando alle notizie che arrivano da Zagabria, dopo la struttura galleggiante il governo sarebbe intenzionato a dare anche vita all'altro rigassificatore, quello che dovrebbe costare sui 600 milioni di euro, più altri 300 da spendere per gasdotto e stazioni di compressione. Questo impianto dovrebbe essere in grado di movimentare all'anno dai 4 ai 6 miliardi di metri cubi di gas. Dapprima si era parlato del 2019 quale anno di inaugurazione, ma è probabile che la data possa slittare.

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Il portavoce di Lng Croazia, Matej Zovkic ha dichiarato all'agenzia stampa croata Hina che la sua azienda non può smentire né confermare quanto scritto dal quotidiano di Fiume: «Ci atteniamo alle procedure dell'Unione europea e al patto di riservatezza sottoscritto É stato manifestato un forte interesse da parte di compagnie internazionali per la locazione del terminal Lng, come pure per l'investimento nella costruzione del megaimpianto».

Il direttore di Lng Croazia, Mladen Antunovic, non ha nascosto che il progetto del rigassificatore sulla terraferma a Veglia è in fase avanzata di realizzazione e che stavolta la Croazia potrà avere un impianto che le garantirà autonomia energetica, a tutto beneficio dei Paesi vicini.

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