Rigassificatore di Veglia al via. Nuove proteste dei residenti
VEGLIA Se il buon giorno si vede dal mattino, è allora scontato che la strada dei rapporti tra il rigassificatore offshore dell'isola di Veglia e la popolazione locale sarà lastricata da incomprensioni, malcontento e proteste assortite. Del resto fin dalla prima fase del progetto era stato chiaro a tutti che la coabitazione tra i residenti dell’area - con i loro rappresentanti municipali e regionali - e il terminal sarebbe stata difficile: dal Comune alla Regione litoraneo-montana fino al fronte dei sindaci, erano state nette le prese di posizione contro il rigassificatore. La contrarietà - era stato ribadito da più parti - non riguardava l’infrastruttura in sé ma la decisione presa da Zagabria di collocarla appunto in mare e non sulla terraferma, come era sembrato inizialmente. Il fronte della protesta non ha però fermato il progetto, spalleggiato peraltro dagli Stati Uniti in funzione di limitazione del monopolio russo.
Intanto, le prime settimane di attività sperimentale del rigassificatore sono segnate da nuove polemiche. Dall’impianto si sprigionano infatti - secondo quanto segnalato dai residenti - rumori fastidiosi anche di notte. L’azienda pubblica alla quale è stata affidata la gestione del rigassificatore, la Lng Hrvatska, ha subito emesso una nota per fare il punto, premettendo che in questi giorni si stanno testando tutti i sistemi tecnologici della nave Fsru e delle componenti sulla terraferma del terminal: «Controlli il cui rumore prodotto - asserisce Lng Hrvatska - è stato ridotto ai minimi termini». L’azienda ricorda come fin dall’arrivo della ex metaniera Lng Croatia nelle acque di Castelmuschio (Omišalj), agli inizi di dicembre, «sono stati avviati i test per verificare il funzionamento dei sistemi tecnologici dell'unità e delle strutture di terra». E «i controlli in queste settimane - precisa l’azienda - coinvolgono anche quei sistemi da attivare solo in caso di estrema necessità, e che generano una determinata perturbazione sonora». Quando dunque il rigassificatore offshore opererà in condizioni normali - il via è previsto per l’1 gennaio - quei sistemi «non saranno in funzione. È certo che la nostra impresa - conclude la nota - si sta adoperando per garantire una coabitazione di qualità tra i residenti dell'area e il nostro impianto».
Intanto però la sindaca socialdemocratica di Castelmuschio, Mirela Ahmetović, ha dichiarato all'agenzia di stampa croata Hina di ricevere ogni giorno, sia dagli abitanti del suo comune che da quelli delle vicine località di Njivice, Malinska, Costrena e Portorè, lamentele per i rumori e per le vibrazioni generati dal terminal. Il tutto mentre «secondo lo Studio di impatto ambientale nessun rumore è previsto, neanche durante l’attività sperimentale. Ma sta succedendo il contrario». Non solo: «In tanti a Castelmuschio dicono che da quando è entrato in funzione l’impianto di rigassificazione la qualità della vita è peggiorata, mentre è diminuito anche il valore degli immobili dell’area». Da qui l’ultimatum lanciato dalla sindaca: se non ci saranno miglioramenti, la Municipalità è pronta a denunciare il problema alle autorità competenti croate ma anche all’opinione pubblica internazionale. —
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