Rigassificatore di Veglia, 7 gli investitori in campo

FIUME. Il futuro rigassificatore di Castelmuschio (Omišalj), sull’isola quarnerina di Veglia, ha attirato le attenzioni di mezzo mondo. E la conferma sta nei numeri: Mladen Antunovic, il direttore di Lng Croazia - la società cui è stata affidata la gestione del progetto - pur ribadendo che i nomi dei potenziali investitori e locatari sono coperti per ora da riservatezza, ha annunciato che ai bandi pubblici lanciati a livello internazionale, e appena scaduti, sono arrivate 7 offerte da parte di investitori e altre 14 per prendere in locazione le capacità del terminal metanifero.
«Non posso scendere nei dettagli, ci sarà tempo per farlo – ha detto Antunovic – ma sottolineo che il rigassificatore di Castelmuschio sta facendo gola e ha suscitato l’interesse di alcune delle più note società mondiali nel settore dell’energia, specificamente di quelle che si occupano di produzione e movimentazione di gas».
Antunovic ha spiegato che nel periodo a venire vi saranno numerosi adempimenti da compiere, in primo luogo la valutazione eseguita da esperti sulle offerte pervenute a Lng Croazia. «Il 2016 sarà l’anno chiave per la realizzazione della struttura, che ha il pieno appoggio della Commissione europea, degli Stati Uniti e di 15 Paesi della regione. Il rigassificatore, che comporterà investimenti per mezzo miliardo di euro, garantirà la sicurezza nell’erogazione del metano in quest’area d’Europa, principalmente per la Croazia».
A detta di Antunovic, il piano decennale di approntamento delle infrastrutture metanifere europee contempla che il rigassificatore quarnerino entri in funzione nel 2019 e dunque fra tre anni. Un traguardo sicuramente ambizioso, ma che vede adesso Zagabria in prima linea, specie dopo la sua rinuncia alle trivellazioni nel sottosuolo dell’Adriatico.
L’anno in corso dunque sarà importantissimo per le sorti del progetto. Il piano, concordato con la Commissione europea, prevede tra l’altro il varo dei modelli finanziario e d’affari del terminale, la stesura del progetto principale, il rilascio della licenza edile e la pubblicazione dell’invito pubblico agli esecutori dei lavori di costruzione dell’impianto Lng.
Se non vi saranno ostacoli, nel 2016 uomini e mezzi potrebbero mettersi in moto nel lotto di terreno dove verrà alla luce il tanto atteso rigassificatore, per anni avversato da opinione pubblica, ambientalisti e autonomie locali. Il quadro è però radicalmente cambiato poiché Comuni e Regione quarnerino–montana potranno contare grazie al rigassificatore su mezzi finanziari non indifferenti; la costruzione impegnerà migliaia di lavoratori; inoltre l’impianto permetterà alla Croazia l’autonomia nell’erogazione del gas. In ultima analisi, secondo gli esperti, il rigassificatore potrà dare anche un’accelerata al Pil croato.
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