Rigassificatore al Lisert, chiesti serbatoi interrati

Ennesimo confronto sull’impianto proposto da Smart Gas di Vescovini. Per gli ambientalisti due vantaggi: estetici e di sicurezza

«Legambiente sul rigassificatore non ha pregiudizi». «Il Wwf non è contrario a priori in maniera talebana». «Gli impianti hanno la loro funzione ma devono essere superate alcune criticità intrinsece legate alla sicurezza». Parole, rispettivamente, di Michele Tonzar, Carlo Franzosini e Lino Santoro sul progetto di Smart Gas. Nel corso dell’audizione davanti alla Commissione trasporti-logistica della Provincia di Gorizia e della Commissione speciale Porto del Comune di Monfalcone convocata ieri a Staranzano lo scontro che qualcuno si aspettava con il project-leader dell’impianto Gnl Alessandro Vescovini e il direttore di Smart Gas Lucio Bregola non c’è stato. Al più si è registrato qualche battibecco. Le associazioni ambientaliste si sono limitate a esprimere alcune perplessità alle quali i proponenti hanno ribattuto punto su punto. Aperture sono arrivate anche dal presidente dell’Azienda speciale Porto di Monfalcone.

Comitati e ambientalisti: raggi X al rigassificatore
Bonaventura Monfalcone-02.09.2014 Riunione sul rigassificatore-Biblioteca-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Dopo aver detto «dobbiamo prendere molto seriamente la proposta di Smart Gas», Paolo Maschio ha rilevato la necessità di ragionare sull’impatto che l’impianto a terra avrà su Monfalcone perché «l’installazione rappresenterà comunque un compromesso sulle attività del porto». Nel ribadire che il rigassificatore deve portare vantaggi per tutti, Maschio ha notato che «il livello di discussione è ancora insufficiente» per l’assenza dell’interlocutore principale: la Regione. «Prima la portiamo al tavolo meglio è», è stato il suo suggerimento. La questione riguarda il Piano regolatore fermo dalla fine degli Anni ’70 e oggi in via di revisione. «Dobbiamo trovare un’ubicazione più coerente», le parole del presidente che, anche alla luce dell’impegno economico di Smart Gas per l’escavo del canale, ha auspicato un accordo di programma tra pubblico e privato. Franzosini e Santoro, tra le altre cose hanno chiesto l’interramento dei serbatoi di stoccaggio del gas naturale. La soluzione avrebbe due vantaggi: avrebbe un impatto minore sul paesaggio e aumenterebbe il senso di sicurezza nella popolazione.

Pur non esprimendo una posizione di chiusura alla proposta, Vescovini ha però notato che il terreno nel quale le cisterne verrebbero affogate è quello della vecchia cassa di colmata dove potrebbero esserci dei rifiuti: «Fare uno scavo ha dei contro anche dal punto di vista ambientale. In Italia quando si scava ci si deve prima fare il segno della croce, per questo non abbiamo previsto l’interramento. Nei Paesi del Nord Europa, in ogni caso, tutti e 12 serbatoi in costruzione sono fuori terra».

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