Rigassificatore a Veglia spunta un documento secretato dal governo

I risultati dello studio cofinanziato dall’Unione europea sono contrari alla soluzione del terminal galleggiante

FIUME. Gli oppositori del progetto del rigassificatore galleggiante di Veglia hanno un’arma in più. La sindaca di Castelmuschio (Omišalj), Mirela Ahmetović – che da tempo si batte contro l’impianto offshore nelle acque di fronte a questa cittadina – ha convocato i giornalisti esibendo uno studio di cui non si conosceva praticamente l’esistenza. È intitolato “Effetti macroeconomici del terminal metanifero a Veglia”, è stato redatto nel 2016 dalla azienda specializzata Ekonerg e finanziato con risorse stanziate dall’Unione europea.

Rigassificatore di Veglia, sale la protesta
Rijeka , 03.03.2018. Prosvjed protiv LNG terminala Korzo, trg 128. brigade. ŠAJETA Snimio:Silvano Ježina


«Nello studio si rileva inequivocabilmente che il rigassificatore sulla terraferma è di gran lunga più conveniente rispetto a quello piazzato in mare – ha rilevato Ahmetović – purtroppo questo cosiddetto documento sul rapporto costi-benefici viene tenuto nascosto, segreto, dalle competenti autorità di Zagabria, sempre pronte a sostenere il progetto della nave metaniera a dispetto dei desiderata espressi da tutte le municipalità dell’isola di Veglia, dalla Regione del Quarnero e Gorski kotar, da numerosi partiti e associazioni non governative, come pure di quanto manifestato dai semplici cittadini. Nonostante sia materia top secret - ha proseguito Ahmetović - sono riuscita a ottenere una copia dello studio che ho mostrato a esponenti della Commissione europea venuti a Fiume e Veglia per capire i motivi del rifiuto nei riguardi del terminal offshore».

A Veglia sono arrivati infatti Adam Szolyak, rappresentante della Direzione centrale della Commissione Ue per l’Energia e Denis Redžepagić, dell’Ufficio croato della Commissione Ue. Sono giunti su iniziativa dell’eurodeputato istriano, Nino Jakovčić, che poche settimane fa a Fiume aveva espresso la contrarietà alla gigantesca nave dinanzi a Castelmuschio. I due esponenti di Bruxelles hanno avuto dapprima un incontro al Palazzo regionale a Fiume con il governatore Zlatko Komadina e con il connazionale Erik Fabijanić, presidente dell’Assemblea conteale. I due massimi dirigenti della Regione quarnerino–montana hanno illustrato agli interlocutori i motivi della bocciatura da parte delle autorità locali parlando di mancato rispetto dei criteri economici, energetici, ecologici ed estetici.

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L’area del terminal pertolifero di Castelmuschio dove sorgerà il nuovo rigassificatore

«Non ci opponiamo affatto al rigassificatore sulla terraferma – hanno rilevato in coro – ma non possiamo accettare l’altro progetto, che reputiamo dannoso». Szolyak e Redžepagić sono stati quindi ricevuti dalla sindaca Ahmetović, che ha esibito come detto lo studio ribadendo il no a quello che ha definito un mostro galleggiante, destinato a guastare il paesaggio quarnerino e soprattutto ad inquinare l’ambiente marino. Szolyak ha rimarcato che il rigassificatore offshore a Veglia è sì molto importante per l’Europa comunitaria, ma non al punto da arrivare ad uno scontro con la comunità locale: «Posso dire che l’Unione europea non finanzierà mai un progetto illegale, per quanto possa essere utile e remunerativo – ha concluso Szolyak – ora riferiremo a Bruxelles quanto visto e appreso nella regione fiumana».

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