Rifugiati e poveri i nuovi “padroni” del Parco
Benvenuti al... Grand hotel Rimembranza. No, non è una nuova struttura ricettiva realizzata a Gorizia per dare una risposta a chi vuole trascorrere qui qualche giorno e alimentare così il mito della “città turistica”. Ironie a parte, è questo il triste destino del parco cittadino che si affaccia a Corso Italia.
Ci sono panchine che vengono utilizzate come giaciglio ma anche l’area verde e lo spiazzo in ghiaia sono diventati rifugi di fortuna per i senzatetto. Ci sono cespugli trasformati in vespasiani (ma bisogna acquistare la carta igienica al supermercato). Insomma, una situazione di degrado che si evidenzia, puntualmente, con il calare delle tenebre.
Cittadini infuriati
Molte sono le segnalazioni giunte alla redazione che evidenziano come la misura sia ormai colma. Da parecchi giorni ormai il parco si è trasformato in un... piccolo dormitorio all’aperto. Nei giorni scorsi avevamo dato conto dell’arrivo di alcuni “ospiti”: un paio di clochard fra cui Elsa, la donna di origine sarda che qualche anno fa fece parlare di sé in città per essersi accampata a lungo ai Giardini pubblici di Corso Verdi non disponendo di una fissa dimora. Oggi, i senzatetto si sono moltiplicati, raggiungendo anche le quindici unità. E molti di loro sono richiedenti-asilo: diventate off limits le rive dell’Isonzo, chiusa l’ex concessionaria di via Trieste, esauriti i posti al Nazareno e all’hotel Internazionale, i profughi si sono sistemati alla bell’e meglio nel parco. Qualche coperta, ombrelli per ripararsi dalla pioggia, rustici cuscini e tanti cartoni e il letto è fatto.
Ma i cittadini, dicevamo, iniziano a rumoreggiare, a protestare, a farsi sentire. Non possono sopportare di vedere il parco della Rimembranza ridotto in questa maniera. A farsene portavoce è il consigliere comunale (già vicesindaco) Fabio Gentile. “Armato” di macchina fotografica, ha scattato diverse immagini da via Canova. «Non parliamo soltanto di Elsa ma di una quindicina di persone che ormai da parecchio tempo dormono all’addiaccio ogni notte. E non da tarda sera, ma anche già a partire dalle 21, alle volte. Questa è Gorizia. La scena si commenta da sé. Basta dare un’occhiata alle foto».
Situazione ingestibile
Gentile parla espressamente di vicenda che rischia di diventare ingestibile. «Non si possono lasciare quelle persone lì: rischiano di morire di freddo. E poi, la situazione che si è venuta a creare è indecorosa - attacca il consigliere comunale di maggioranza -. Questa è un’area verde storica della città, con molti monumenti, con molti significati, con molte memorie. Il sindaco deve avere la forza e il coraggio di emanare un’ordinanza perché così non si può più andare avanti». Probabilmente, Gentile presenterà anche un’interrogazione in uno dei prossimi consigli comunali. «Il problema deve essere risolto. Si tratta di una biglietto da visita pessimo per una città turistica».
Del resto, il Parco della Rimembranza non brilla per le sue condizioni. Si potrebbe continuare con i giochi per bambini che sono diventati delle lavagne in cui poter scrivere o incidere i propri pensieri, i propri amori e anche qualche parolaccia e i cestini delle immondizie in cui poter infilare il sacco con, all’interno, materiale (naturalmente) indifferenziato. Ma in questo caso gli immigrati... non c’entrano.
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