Riforma scuola, tremila assunzioni in Fvg

L’Ufficio scolastico regionale fa i conti di quanti docenti potranno essere immessi in ruolo. Il direttore Pietro Biasol: «Sarà valorizzata la funzione del docente e l’autonomia». In Friuli Venezia Giulia ci sono 173 istituti statali di cui 14 di lingua slovena
Un'insegnante in classe in una foto di archivio
Un'insegnante in classe in una foto di archivio

TRIESTE. Un esercito di 3mila insegnanti. Ecco quanti in Friuli Venezia Giulia sperano di essere assunti per effetto della riforma del governo. Lo ha reso noto il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Pietro Biasol, nell’audizione di ieri in Sesta Commissione del Consiglio regionale. «Non abbiamo ancora dati esatti su quanti potrebbero effettivamente entrare in ruolo – ha spiegato – ma il dato certo è che abbiamo circa 3mila persone iscritti alle Gae, cioè tra chi sono i vincitori del concorso del 2012 e chi sta nelle graduatorie a esaurimento. Degli oltre 100 mila che si potrebbero assumere in Italia – ha precisato – non conosciamo ancora il numero che spetta al Friuli Venezia Giulia. Comunque il bacino in regione – ha ribadito – è di 3mila unità».

Una riforma, ha voluto evidenziare il direttore, «che porta un rinnovato slancio». Perché, ha puntualizzato, si basa su alcuni punti «che prima di criticare devono essere conosciuti a fondo», vale a dire «la valorizzazione della funzione della docenza, attraverso le assunzioni di un buon numero di precari che richiederà un grosso lavoro amministrativo, il potenziamento dell’autonomia scolastica e del rapporto tra istruzione e mondo del lavoro. Su questi due aspetti – ha garantito – il Fvg è una regione avanti, di qualità».

«Precari della scuola, a bocca asciutta 3 su 4»
Un’insegnante alla lavagna

Per l’anno scolastico 2015-2016, come è emerso nel corso del dibattito in Commissione, gli istituti statali sono 173 (di cui 155 di lingua italiana, 14 di lingua slovena), quattro invece i Centri per l’insegnamento degli adulti (Cpia); cinque scuole sono sottodimensionate. Per quanto riguarda il personale, considerando sia i dirigenti che i non dirigenti, secondo i dati dell’Ufficio regionale a fine 2014 risultavano 102 dipendenti rispetto ai 221 previsti nella pianta organica. «Abbiamo avuto un aumento di docenti per le scuole superiori, per 50 posti, - ha fatto sapere ancora Biasol – ma a fronte di un taglio di 30 nella scuola primaria. Tutto ciò con una crescita degli iscritti: 146 mila in totale, 562 in più dell’anno precedente». L’incremento è stato registrato soprattutto nelle secondarie superiori, mentre gli altri istituti segnalano un trend in diminuzione. Il rapporto medio è di 12 giovani ogni insegnante e 20 per classe. Le “paritarie”, invece, sono 231, con 17.321 iscritti; 802 in meno di due anni fa. Inoltre, ai 1.297 posti in organico per insegnanti di sostegno assegnati dal ministero, sono 293 quelli concessi in deroga dall’Ufficio scolastico, per un rapporto complessivo di un insegnante di sostegno ogni due alunni disabili. Considerando i 173 istituti esistenti, il sistema può contare su 122 dirigenti.

La scuola riparte con 120 assunzioni
Studenti davanti al Carli (Foto d'archivio)

«Questo significa – ha osservato il dirigente dell’Ufficio scolastico – che una cinquantina di scuole è in reggenza. E ciò comporta un super lavoro da parte di tutti. Ma nonostante questo impegno le scuole potranno disporre di una presenza meno costante visto che i dirigenti si dovranno dividere tra più scuole, comunque spesso di ragguardevoli dimensioni». Biasol non ha manifestato particolari preoccupazioni sul versante dell’edilizia scolastica. «Abbiamo incontrato alcune emergenze soprattutto a Trieste e a Gorizia, ma che sono state affrontate e c’è un piano di interventi per il quale abbiamo potuto esprimere le priorità». Sulla riforma si fa sentire la segretaria regionale del Pd Antonella Grim. «L’approvazione del ddl alla Camera è un passo concreto verso quell’innovazione chiesta per anni da tutti».

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