Riforma catasto, Cittavecchia penalizzata
di Laura Tonero
Trieste rischia di risentire più di altre città dell’importante riforma che il governo Monti sta per apportare al sistema catastale. Il cambiamento radicale riguarda la valutazione degli immobili e andrà a toccare soprattutto le vecchie abitazioni con stanze molto ampie e lunghi corridoi.
Il cambiamento principale, quello che sta facendo più rumore, riguarda i parametri da utilizzare. La misurazione del valore catastale non avverrà più in base ai vani, come accaduto finora, ma in base ai metri quadri.
L'obiettivo principale è quello di aggiornare le rendite adeguandole al mercato e di riequilibrare gli estimi soprattutto delle grandi città dove, come a Trieste, ci sono immobili di pregio del centro valutati meno di immobili in periferia.
«Cambia il sistema di valutazione – spiegano dall’Ufficio regionale del Catasto – il parametro non sarà più il numero dei vani ma saranno i metri quadrati. Per noi a livello organizzativo non è un problema – precisano - da anni oltre a registrare il numero dei vani riportiamo anche la metratura: ora attendiamo solo indicazioni precise e linee guida dal ministero dell’Economia».
La riforma che dovrebbe essere messa a punto dall’esecutivo di Governo entro la prossima primavera in modo da entrare in vigore sin dal 2013, porterà dunque per molti triestini un aumento di valore – ma solo ai fini fiscali - delle abitazioni.
Oggi vengono ancora utilizzati i valori catastali del 1989, mentre si calcola che mediamente il valore di mercato di un immobile si aggira sulle 3,73 volte quel valore. A venire penalizzati sono coloro che hanno abitazioni molto ampie, magari composte solo da pochi vani ma che di metri quadrati ne contano almeno 130. Basta dare un’occhiata alle vecchie case sistemate nella fetta di città che da Borgo Teresiano si spinge fino alla Rotonda del Boschetto o che dal Colle di San Giusto scende sulle Rive. La maggior parte degli appartamenti in quelle zone hanno soffitti alti ma soprattutto metrature vaste: corridoi lunghissimi, stanze molto spaziose come si usava nelle vecchie costrizioni.
Negli anni a Trieste da vecchie abitazioni del centro città dove abitavano solo marito e moglie si sono ricavate parecchie case di riposo atte ad ospitare anche decine di persone o ampie palestre.
A Trieste poi sono moltissimi gli anziani, magari rimasti soli, che continuano a vivere in appartamenti molto spaziosi dove, spesso per abitudine e praticità, utilizzano sì e no due o tre stanze lasciando praticamente chiuse e spesso non riscaldate le altre. Ora quegli stanzoni enormi pieni di vecchi ricordi peseranno parecchio a livello fiscale.
Un esempio: un’abitazione di 180 metri quadrati che oggi per il catasto ha un valore di 150 mila euro si potrebbe ritrovare a valere ai fini del pagamento delle tasse circa dai 230 ai 250 mila euro. Un cambiamento che potrebbe spingere più di qualcuno a liberarsi di vecchie e troppo comode abitazioni o a tentare di ricavare almeno un piccolo aiuto economico dall’affitto di una o più stanze.
E siccome dal valore catastale dipende anche l'imposta sulla compravendita, la riforma sul catasto influenzerà non poco anche il mercato immobiliare da tempo sofferente. «Per il mercato la situazione attuale è ovviamente più conveniente – precisa Antonio De Paolo, presidente regionale della Fiap – ma qualcuno da questa riforma potrebbe anche trarne vantaggio».
Nel tracciare un panorama della situazione immobiliare della nostra città, De Paolo sostiene che in alcune situazioni nel corso di radicali ristrutturazioni c’è chi tenta di accorpare delle stanze pur di ridurre il numero dei vani. «Ad esempio – evidenzia il presidente – anche Trieste ci sono appartamenti di 80 e di 150 metri quadrati che contano lo stesso numero di vani e che ora hanno lo stesso valore catastale. In base ai coefficienti che verranno fissati probabilmente chi si ritrova con l’appartamento di 80 metri quadrati potrebbe ritrovarsi a pagare un po’ di meno mentre il proprietario dei 150 metri quadrati sicuramente dovrà sborsare un po’ di più». L’obbiettivo dunque è quello di avvicinare il valore catastale ai prezzi di mercato.
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