Un cimitero delle macchine fra i cespugli del Carso

Carcasse di auto, scooter e pneumatici sparsi in mezzo a alberi e sentieri dell’altipiano. E in zona Rupinpiccolo spunta una vecchia Cinquecento ridotta a colabrodo

Micol Brusaferro
La Cinquecento ormai distrutta abbandonata da chissà quanto nei boschi fra Borgo Grotta gigante e Rupinpiccolo. (Lasorte)
La Cinquecento ormai distrutta abbandonata da chissà quanto nei boschi fra Borgo Grotta gigante e Rupinpiccolo. (Lasorte)

Carcasse di auto, moto, scooter o solo pezzi arrugginiti, come manubri, telai, serbatoi, ma anche pneumatici e sedili. E tra i sentieri che si intrecciano sull’altipiano spunta pure una Cinquecento ridotta a un colabrodo.

Il Carso è disseminato di mezzi abbandonati. Molti sono datati, lasciati tra aree boschive e stradine sterrate, forse rubati tanti anni fa o semplicemente depositati qua e là perché non più funzionanti. Versano ormai in condizioni pessime, divorati dalla vegetazione o sfaldati dalle intemperie o da chi li ha trovati e li ha parzialmente smontati.

Sui social le persone segnalano da anni i rottami e pubblicano foto senza indicare con precisione la localizzazione, sperando non vengano portati via. Ma c’è chi va a cercarli per recuperare qualche dettaglio che magari può avere ancora un valore. Economico, storico o affettivo. Accade ad esempio per vecchie lambrette, vespe o anche per i famosi motorini a pedali “Ciao”.

Uno degli esempi più eclatanti di mezzi finiti nel verde carsolino è una Cinquecento, che si trova accanto a un sentiero, collegato qualche decina di metri più avanti con una strada asfaltata dell’altipiano, fra Borgo Grotta gigante e Rupinpiccolo.

Sembra che l’auto, chissà in quale epoca, sia stata parcheggiata tra gli alberi per non ripartire più. Nel tempo molte parti sono state rimosse. Non ci sono più le ruote, i finestrini, gli specchietti, i sedili, il tettuccio, il motore e alcuni pezzi della carrozzeria. Resta ancora qualche brandello del rivestimento interno che penzola. Non ci sono più nemmeno il cruscotto, gli altri comandi o il volante e ormai appare solo come uno scheletro arrugginito, con l’inconfondibile forma della famosa auto Fiat, rimasta in balia di vandali e agenti atmosferici.

Non molto lontano si trova anche un telaio, di quello che probabilmente poteva essere uno scooter.

Una delle zone dove nel corso degli anni sono stati abbandonati parecchi veicoli è l’area boschiva che corre ai lati dell’ex statale 202. Qui sono ancora presenti alcuni sedili di automobili diverse, serbatoi di moto e pneumatici, sia di vetture che di motorini.

Uno dei gruppi social più attivi sull’argomento si chiama “Relitti carsici”. Su Facebook, tra le immagini scattate ogni settimana, figurano anche auto ormai d’epoca, camioncini, biciclette e scooter di tanti modelli, finiti incastrati tra i rami degli alberi o sotto un pesante strato di erba, terra e fogliame.

Tra le ultime foto, realizzate in un punto non precisato di Prosecco, c’è una Volkswagen Typ 3 degli anni Sessanta. Tra i pezzi che più hanno suscitato l’interesse degli utenti una Fiat 1100 arrugginita, sempre sul Carso.

Per modelli di due ruote molto amati e iconici, come Vespe o Lambrette, alcuni collezionisti vanno a caccia anche di singoli pezzi dimenticati da poter restaurare e “salvare”.

Il lavoro di molti volontari per pulire le aree verdi dell’altipiano prosegue da tempo, ma i veicoli non possono essere rimossi, per le loro dimensioni e perché vengono raccolti soprattutto rifiuti da depositare nei bidoni della differenziata.

Cristian Bencich, portavoce e cofondatore del gruppo Sos Carso, uno dei più attivi sul fronte della tutela dell’altipiano, spiega che «di auto ne abbiamo viste circa una decina durante i vari interventi, ci siamo imbattuti anche i molti motocicli, di tutti i tipi che però – aggiunge – sono numerosi anche in altri punti della città, come Altura e Borgo San Sergio».

Segnalazioni di mezzi abbandonati nel verde riguardano anche il boschetto, Melara e Cattinara. —

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