Rifiuti, in arrivo la Tares «Una tassa più equa»

A Trieste tra marzo e aprile saranno spediti i bollettini. L’assessore comunale Omero spiega i criteri: pagherà di più che sporca di più. Incrociati i dati catastali con quelli anagrafici
Lasorte Trieste 05/03/09 - Cassonetti, Immondizie, Largo Roiano
Lasorte Trieste 05/03/09 - Cassonetti, Immondizie, Largo Roiano

Il vecchio anno è andato nella spazzatura al solito prezzo, almeno questa non è aumentata, ma il 2013 non smentisce il segno dei tempi e si apre con la tassa nuova sui rifiuti, la Tares, che sostituirà la Tarsu, e ingloberà anche i “servizi”, da cui il cambiamento di sigla.

La legge che la istituisce è nazionale, porta la firma del governo Monti, ma sta ai Comuni determinarla facendo somme e sottrazioni e anche qualcosa in più: finalmente calcolare anche gli abitanti di un appartamento, e non solo i suoi metri quadrati. Poiché i rifiuti sono provocati dagli umani, e non dai pavimenti calpestabili.

E dunque si farà un po’ di giustizia. Quella che già era assicurata alle città vigilate dalla Tia (tariffa), e che invece penalizzava i Comuni vincolati alla Tarsu (tassa), tra cui Trieste, con cifre altissime, perfino triple per certe famiglie rispetto alla pur vicina Udine.

La buona notizia è che il Comune, inaugurando la terza versione e definitiva è uguale per tutti, e cioé il Tributo comunale su rifiuti e servizi “Tares”, non alzerà le aliquote, e questo suona rassicurante anche per alberghi, negozi e attività produttive che già sono sotto pressione.

E cercherà di non farlo anche nella seconda parte dell’anno quando è in programma un altro cauto (ma decisivo) avanzamento della raccolta differenziata, con l’introduzione dei cassonetti per l’umido, dal luglio scorso sperimentali solo per mense, supermercati e grandi ristoranti .

Con la Tares, che in senso generale è annunciata come molto più costosa, a Trieste non è stato invece necessario, una volta tanto, aumentare il costo, per il semplice motivo che l’operazione era stata fatta in precedenza. Il tributo infatti porta a compimento un principio di base: chi paga il servizio rifiuti deve farlo per intero, al 100%, e non lasciare una quota a carico delle municipalizzate, delle multiutility, e in ultima analisi dei Comuni. Chi sporca paga, proprio come per i siti inquinati. «E a Trieste il 100% della spesa per l’asporto è già a carico del cittadino - rivela l’assessore Fabio Omero -, e lo sono anche i cosiddetti servizi di pertinenza dell’amministrazione comunale, che riguardano il lavoro degli uffici, le guardie ambientali e altri costi specifici».

Dunque avremo la piacevole illusione di non pagare di più, semplicemente perché lo stiamo già facendo rispetto ad altri. Con ciò non è detto che tutti pagheranno come prima, perché nuclei familiari più numerosi in un’abitazione piccola vedranno lievitare la bolletta, e al contrario nuclei piccoli in appartamenti grandi avranno una diminuzione. «I dati - dice Omero - sono già stati elaborati in collaborazione tra uffici anagrafici del Comune ed Esatto, i ricalcoli sono stati fatti incrociando i dati anagrafici con quelli catastali».

Così un’altra cosa da tener presente è che noi cittadini, della Tares, non dobbiamo preoccuparci personalmente: il bollettino aggiornato, riveduto e corretto sarà spedito direttamente a casa, così come prima ci era recapitato quello della Tarsu. Arriverà tra marzo e aprile. «Sarà più equa della Tarsu» ammette Omero. Ma il piano economico-finanziario del 2013 di AcegasAps (ora associata a Hera), che si sta elaborando proprio in questi giorni, porta in sè un segnale di avvertimento e un punto di domanda: se si vuole (come si deve) avviare la raccolta differenziata dell’umido serviranno ben 4 milioni in più. Come trovarli senza alzare il tributo? Ecco un altro bel problema già pronto.

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