Rifiuti, a Gorizia non verrà rescisso il contratto con “Sangalli”
«Ci sono gli estremi per revocare alla Sangalli l’incarico per la gestione del servizio rifiuti a Gorizia?». La domanda è stata posta, nell’ultima seduta del consiglio comunale, dal Movimento 5 Stelle. La capogruppo Manuela Botteghi ha ricordato la vicenda giudiziaria che ha investito la ditta “Sangalli Giancarlo” in Lombardia e di cui abbiamo dato conto nei giorni scorsi (sono finiti nel mirino gli appalti per la raccolta dei rifiuti dei comuni di Monza, di Andria, di Canosa, di Frosinone e si parla di tangenti pagate ad amministratori). «Credo sia legittimo - le parole del M5S - dubitare della serietà professionale della ditta».
Il Comune, come risponde? Lo fa attraverso l’assessore comunale all’Ambiente Francesco Del Sordi. «Innanzitutto, va ripetuto che l’indagine di cui parla il Movimento 5 Stelle non ha minimamente interessato la nostra provincia. Inoltre, in questi ultimi giorni, non sono stati segnalati disservizi di sorta: il servizio di raccolta dei rifiuti viene svolto con regolarità e con la medesima attenzione di sempre - sottolinea Del Sordi -. Manuela Botteghi consiglia più o meno velatamente che sarebbe meglio andare alla risoluzione del contratto? Per quanto ci riguarda, sarebbe una decisione non opportuna. Inoltre, se proprio vogliamo dirla tutta, non è nemmeno possibile dare il benservito alla Sangalli. Perché? Non possiamo revocare, di punto in bianco, il contratto a un’azienda che sta rispettando tutte le condizioni previste dal contratto stesso: dal punto di vista della qualità del servizio svolto non abbiamo proprio nulla da ridire, tutto funziona come previsto. Se si fossero verificati dei disservizi reiterati, cambierebbero le carte in tavola ma, siccome problemi di questo tipo non ci sono, andiamo avanti così».
Del Sordi ricorda anche che «nei Comuni interessati alle indagini, le varie Procure non hanno bloccato l’attività della “Sangalli Giancarlo” che prosegue normalmente, senza problematiche particolari. Venendo al nostro appalto, dicevo che non sono state ravvisate irregolarità di sorta. Peraltro, qui c’è stato anche un doppio controllo: a suo tempo, la ditta che prese parte alla gara d’appalto e si piazzò alle spalle della Sangalli fece ricorso prima al Tar del Friuli Venezia Giulia, poi al Consiglio di Stato. Ebbene: la procedura di gara è stata analizzata con la lente d’ingrandimento anche da questi due gradi di giudizio. Come a dire: c’è stato addirittura un super-controllo che ci permette di stare tranquilli».
Conclude l’assessore all’Ambiente: «E poi, non dobbiamo mai dimenticare che i vertici della ditta sono inquisiti, non condannati: pertanto, bisognerà vedere se verrà accertata la colpevolezza». Nei giorni scorsi, era intervenuto anche il presidente di Isa Ambiente, Luciano Zanotto. Queste le sue parole: «Un mese fa sono stati controllati tutti gli atti e non ci sono state evidenze di alcun tipo. Siamo tranquilli. Non ci saranno problemi nemmeno nel futuro - sottolineò al nostro giornale -. Non c'è alcun rischio di paralisi nella raccolta dei rifiuti perché, anche se le cose dovessero mettersi per il verso peggiore, l'azienda monzese verrebbe commissariata e continuerebbe ad andare avanti».
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