Ridotto lo sconto Irap per salvare i Comuni

La giunta recupera 18 milioni da girare agli enti locali. Ma Romoli protesta: «Non sono sufficienti»
 
Bumbaca Gorizia 19.02.2009 Romoli su immigrazione - Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 19.02.2009 Romoli su immigrazione - Foto di Pierluigi Bumbaca

TRIESTE

Per coprire i nuovi tagli del governo nazionale agli Enti locali, la Regione metterà mano allo sconto Irap per le imprese. L’indirizzo imboccato dal presidente Renzo Tondo, che ieri ha incontrato a Tolmezzo il Consiglio delle Autonomie Locali, è tracciato: potranno beneficiare della riduzione sull’imposta soltanto le aziende virtuose. L’operazione consentirà di liberare risorse per 18-20 milioni di euro e far fronte alle decisioni di Roma. Un emendamento approvato in Commissione finanze alla Camera prevede infatti il congelamento preventivo, per il Fvg - e di conseguenza per i Comuni - di 40 milioni di euro, fino all’entrata in vigore della nuova tassa municipale.

La somma corrisponderebbe alla stima del gettito Imu. «Siamo a un punto - ha commentato Tondo - che poche settimane fa non era prevedibile e la richiesta degli Enti locali di salvaguardare i servizi ai cittadini è condivisa dalla Regione. Considerato che il governo ha adottato norme che diminuiscono il peso dell’Irap sulle imprese, attuando una misura che già avevamo progettato noi, rispondo alla richiesta dei rappresentanti degli Enti locali modificando la scelta che avevo annunciato: lo sconto Irap rimarrà destinato solo alle imprese virtuose, come avviene attualmente, con un’attenuazione dei parametri di virtuosità in modo da allargare la platea dei beneficiari».

Le risorse ricavate, secondo quanto deciso ieri, confluiranno in un fondo globale del bilancio di previsione 2012 che sarà oggetto di un intervento legislativo del Consiglio regionale non appena sarà chiaro il quadro dei rapporti finanziari tra Stato e Regione. Il presidente del Cal e sindaco di Gorizia Ettore Romoli non è convinto che l’operazione possa bastare: «Ho apprezzato il sacrificio su ciò che è un cavallo di battaglia del governatore, ma 20 milioni non sono sufficienti. Tondo ci ha assicurato che cercherà fino all’ultimo minuto di far luce sulla manovra, altrimenti si dovrà modificare il bilancio». «Lo Stato ha fatto solo stime e ci ha consegnato dati ballerini – polemizza il capogruppo del Pdl Daniele Galasso – adesso dobbiamo valutare la situazione perché quanto è capitato ingarbuglia tutto».

Il fronte dei sindaci, intanto, alza gli scudi. Il presidente dell’Anci Fvg, Mario Pezzetta pone una serie di interrogativi: «Cosa accadrà se gli Enti locali dovranno contare su minori entrate? Chi e in che misura provvederà a integrarli? E quanto tempo prenderà la redazione di un regolamento a prova di ricorsi e di conseguenza quando potranno i Comuni cominciare a incassare?». Il primo cittadino di Udine, Furio Honsell, si appella invece al Consiglio regionale affinché «agisca in modo chiaro in favore di tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia e non permetta che le famiglie della nostra regione vengano colpite due volte dai pesanti tagli del governo Monti».

 

(g.s.)

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