Ricordato l’11° anniversario dell’attentato di Nassiriya

L’11° anniversario dall’attentato di Nassiriya è stato ricordato ieri mattina dal personale del 13° Reggimento Carabinieri “Friuli Venezia Giulia”. Alla breve e sobria cerimonia di deposizione della...

L’11° anniversario dall’attentato di Nassiriya è stato ricordato ieri mattina dal personale del 13° Reggimento Carabinieri “Friuli Venezia Giulia”. Alla breve e sobria cerimonia di deposizione della corona d’alloro ai piedi del monumento in memoria dei caduti eretto nella piazza d’armi della caserma “Cascino”, è seguita nella chiesa di Sant’Anna la messa in suffragio dei commilitoni morti nel corso delle diverse missioni internazionali o in occasione della fase preliminare d’addestramento. Nella strage del 12 novembre 2003, il reparto di via Trieste ha perso in Iraq il maresciallo capo Daniele Ghione, il brigadiere Ivan Ghitti e l’appuntato Andrea Filippa. Prima di loro erano morti nel 1999 in Bosnia Erzegovina il carabiniere Angelo Foccià e nel 2000 a Gorizia il maresciallo ordinario Pierluigi Albanese. Il lutto ha nuovamente colpito il 13° Fvg nel giugno di due anni fa quando a perdere la vita in Afghanistan era stato l’appuntato scelto Manuele Braj. Prima di leggere la motivazione della Croce d’onore concessa ai militari caduti a Nassiriya, il comandante Claudio D’Angelo ha sottolineato come ormai da oltre 30 anni i soldati italiani sono presenti nei più diversi teatri internazionali per portare sicurezza e stabilità nel mondo insieme alle forze armate di altri Paesi. Dai Balcani al Medio Oriente, passando dalla Somalia e da Timor Est, l’Italia è impegnata anche nella ricostruzione delle strutture essenziali al benessere delle popolazioni come gli ospedali, le scuole, le strade o le ferrovie. «Queste attività, che trovano l’opposizione di chi invece spesso trae profitto e potere proprio dalla guerra e dai conflitti, hanno comportato un pesante tributo di sangue, talvolta anche nell’addestramento propedeutico svolto nelle nostre caserme», ha ricordato con commozione il colonnello D’Angelo.

(s.b.)

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