Ricordati i legionari dannunziani a Ronchi. Senza controcerimonie VIDEO

RONCHI DEI LEGIONARI. L’amministrazione comunale, a parte la Polizia locale impegnata nella viabilità e non con gonfalone decorato, non c’era, a Ronchi dei Legionari, alla cerimonia promossa per ricordare i 97 anni dall’impresa di Fiume e la marcia dei legionari guidati da Gabriele D’Annunzio. Ma, a quanto pare, non per l’appello lanciato dall’Associazione nazionale partigiani d’Italia che aveva chiesto espressamente alla municipalità ronchese di non prendere parte in modo ufficiale alla commemorazione.
«Sono impegnato a Mestre per motivi di lavoro – ha spiegato al telefono il sindaco Roberto Fontanot – e personalmente non ho letto alcun appello lanciato dall’Anpi. Non ho delegato nessuno, in quanto questi giorni tutti sono molto impegnati nella raccolta delle firme in vista delle prossime elezioni. Ma ho autorizzato a portare i miei saluti».
E in effetti così è stato. Adriano Ritossa, presidente del comitato per la valorizzazione storico-letteraria di Gabriele D’Annunzio, ha portato i saluti del primo cittadino, che lo scorso anno aveva delegato il capogruppo del Pd, Francesco Pisapia, a rappresentarlo, ma si è detto dispiaciuto di quest’assenza. C’erano, invece, il vicesindaco di Fogliano Redipuglia, Francesca Tubetti, e il consigliere comunale di Trieste, Manuela Declich.
Un pizzico di polemica, senza però quella contromanifestazione come due anni fa, c’è stata. «Chi non conosce la storia si lancia in affermazioni inutili – ha detto Ritossa – ed è assurdo che si ergano fili spinati, che proliferano nella mente di qualcuno, quando si dovrebbe puntare alla distensione. La storia non si cancella e non si può essere ignoranti quando è stata proprio la Carta del Carnaro ad ispirare tanti tratti nella nostra Costituzione. Continueremo nella nostra opera di preparazione e di valorizzazione – ha concluso – convinti del messaggio e dell’importanza di questa pagina della nostra storia».
È stata Elda Sorci, presidente della sezione di Fiume della Lega Nazionale, a ricordare i passaggi che portarono, all’alba del 12 settembre 1919, a intraprendere la marcia dei legionari, mentre ha quindi preso la parola il vicepresidente, Adriano Devecchi. Alla presenza di tanti labari delle associazioni combattentistiche e d’arma, Guido Braccioduro, sindaco del libero Comune di Fiume in esilio, a sottolineare poi quanto importante sia proprio la testimonianza, la valorizzazione della storia che ci fa comprendere il passato e realizzare il futuro.
Un rintocco della campana e l’inno di Mameli, eseguito dalla banda dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, ha quindi concluso una cerimonia che, come nel passato, fa discutere. Ronchi dei Legionari ha sempre avuto un rapporto un po' particolare con la figura del poeta-comandante. Un rapporto di grande distacco che, solo nel recente passato, è mutato e ha portato, tra l’altro, all’apertura, nell’antiquarium alle spalle della biblioteca, di una sezione dedicata proprio a questa figura e al suo rapporto con il territorio. Ma evidentemente non tutti i dissapori sono sopiti e la presa di posizione, dura e precisa, dell’Anpi, lo sta a testimoniare. «Spero che nel futuro – ha detto ancora Ritossa – la parola distensione sia davvero qualcosa di reale».
@luca_perrino
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