Ricordati i 300 morti della Viribus Unitis

POLA Ieri è stato ricordato l'anniversario della maggiore tragedia navale nella trimillenaria storia della città, l'affondamento nel bacino portuale della corazzata austriaca Viribus Unitis avvenuto...

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Ieri è stato ricordato l'anniversario della maggiore tragedia navale nella trimillenaria storia della città, l'affondamento nel bacino portuale della corazzata austriaca Viribus Unitis avvenuto l’1 novembre del 1918. Una delegazione della città e dell'omonima società storica, ha lanciato in mare da Molo Fiume una corona di fiori a ricordo delle circa 300 vittime.

L'affondamento della corazzata austriaca rientrava nelle operazioni navali in Adriatico durante il primo conflitto mondiale, caratterizzate dalla spinta offensiva della Marina italiana contro quella austro-ungarica. Erano però rare le occasioni di colpire l'avversario in battaglie in mare aperto in quanto i rapporti di forze avevano indotto gli austro-ungarici a non esporsi troppo. Per tale motivo la Marina italiana si vedeva costretta a preparare imprese dirette a colpire l'avversario all'interno delle sue basi. Venne cosi messa a punto l'impresa affidata al maggiore del genio navale Raffaele Rossetti e al tenente medico Raffaele Paolucci.

La notte dell’1 novembre i due usando una specie di siluro che fungeva da propulsore affiancato sui lati da due torpedini,riuscirono a fissare 600 chilogrammi di esplosivo sotto la chiglia della nave, che s'inabissò alle 6.40 assieme al comandante Von Vukovic e all'equipaggio jugoslavo. I due ufficiali riuscirono a salvarsi e al ritorno in Italia ricevettero onori e una forte somma equivalente al 2% del valore della nave. (p.r.)

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