Ricordati i 1.352 morti nell’affondamento della “Roma”

Una semplice ma toccante cerimonia, in memoria dei 1.352 ufficiali e marinai che perirono il 9 settembre 1943 nell’affondamento della corazzata Roma al largo della Sardegna, ma anche degli uomini di...

Una semplice ma toccante cerimonia, in memoria dei 1.352 ufficiali e marinai che perirono il 9 settembre 1943 nell’affondamento della corazzata Roma al largo della Sardegna, ma anche degli uomini di altre unità della Marina che quel giorno subirono la stessa sorte.

La sezione monfalconese dell’Associazione marinai d’Italia, presente l’assessore Benes, ha ricordato tutti quelli che hanno dato la vita in quelle tragica vicenda deponendo dei fiori al monumento al marinaio nel giardino di viale Cosulich.

La “nave da battaglia” Roma venne varata il 9 giugno 1940 al cantiere San Marco di Trieste. A seguito dell'armistizio, nei primi giorni del settembre 1943, alla Roma fu ordinato, assieme alla gemella Italia e al resto del naviglio di base a La Spezia, di raggiungere La Maddalena, come concordato con gli Alleati.

Il pomeriggio del 9 settembre 1943, al largo dell'isola dell'Asinara la formazione venne sorvolata da ventotto bimotori Dornier Do 217K della Luftwaffe partiti da Marsiglia.

Gli aerei, mantenendosi ad alta quota, sganciarono bombe razzo teleguidate, Ruhrstahl SD 1400.

La prima bomba venne diretta contro l'Eugenio di Savoia, cadendo senza provocare danni. Un’altra raggiunse la Roma, attraversando lo scafo, esplodendo sott'acqua e aprendo una falla. Un secondo colpo centrò la nave verso prua: si allagarono le caldaie causando l'arresto della corazzata, deflagrarono i depositi di munizioni e la torre numero 2 saltò in aria. La nave, girandosi su un fianco, si capovolse e, spezzandosi in due tronconi affondò, mentre sul ponte si affannarono i marinai superstiti, molti gravemente feriti ed ustionati.

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