Riccardi: «Che anni durissimi. L’unica certezza è che non mi candido per il Consiglio»
Il vicegovernatore con delega alla Salute: «Per me conta lavorare per il bis di Fedriga»
TRIESTE. L’unica certezza è che non mi candiderò per il Consiglio regionale». Riccardo Riccardi parla di 5 anni «durissimi» e del suo posto di lavoro in Autovie Venete, senza l’ansia di prevedere il futuro. Conta, per il vicepresidente della Regione, «lavorare per consentire a Massimiliano Fedriga il bis».
Riccardi, a inizio 2020 la pandemia. Tutto è cambiato?
Hanno dominato imprevedibilità e incertezza. Fortunatamente, avevamo già avviato la riduzione degli enti. Senza l’assetto a sole tre Aziende, probabilmente non avremmo retto.
Non ci fosse stato il Covid, cosa avreste potuto fare di più e meglio?
Anche Vaia, una guerra e gli incendi. Avremmo lavorato di più sulla riorganizzazione dei processi dei percorsi di salute, attuando due leggi di riforma la cui validità, su integrazione socio-sanitaria e assistenza territoriale, è stata confermata dalla stessa pandemia.
In che tempi si potrà risolvere la criticità evidente delle liste d’attesa?
Bisogna lavorare per risolverla nel più breve tempo possibile. Significa trovare un equilibrio, nella consapevolezza però che, nonostante le falsità dell’opposizione, siamo al penultimo posto per budget a favore del privato accreditato. Altre Regioni a noi vicine non competono a pari condizioni e ci fanno pagare il conto a piè di lista. Inaccettabile.
Da dove può arrivare la svolta?
Appropriatezza e prossimità: più tecnologia e uno straordinario investimento sul capitale umano. Premesso che il fenomeno è nazionale, il sistema troverà personale solo garantendo migliori condizioni di lavoro e politiche retributive diverse. La realtà dimostra anche che, all’aumentare delle borse di studio per le specialità, l’adesione, per alcune, è molto limitata. Serve una rifondazione del Ssn, possibile solo con un’alleanza tra le Regioni e lo Stato, chiamato ad assumere decisioni rimandate troppo nel tempo.
Rifarà l’assessore alla Salute o cambierà delega?
E chi ha detto che rifarò l’assessore. Comunque, nel caso, non potrà dipendere solo da me. Non nascondo peraltro la stanchezza di una legislatura molto pesante.
Potrebbe lasciare la Regione?
In 15 anni penso di avere fatto tutto quanto potevo fare. Tra l’altro ho un lavoro che mi piace.
Che ruolo ritroverebbe in Autovie?
Ero direttore generale. Quella figura è stata abolita con l’introduzione dell’amministratore delegato e sono uscito da direttore operativo. Ora sono tornati all’organizzazione precedente.
Le piacerebbe guidare la Newco, la prossima società autostradale?
È il mio lavoro, ma non voglio fare ipoteche. Il mondo è grande, credo di avere un solido curriculum, ora pure arricchito. Non mi sento di escludere niente, compreso un impegno fuori dal Fvg.
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