Riccardi all'Aula (telematica): "A Trieste morti 56 anziani nelle case di riposo"
TRIESTE Da inizio emergenza "sono 320" gli ospiti delle strutture per anziani di Trieste risultati positivi al coronavirus «e i decessi registrati fino al 27 aprile sono 56, 24 dei quali avvenuti in ospedale e 32 al di fuori dalle strutture ospedaliere». Lo ha affermato il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, rispondendo a un' interrogazione durante la seduta telematica del Consiglio regionale, seduta che è stata poi sospesa a causa di un problema tecnico.
In generale, ha spiegato Riccardi, casi di positività sono stati registrati «in 24 strutture per anziani, su 96 totali».
«In base ai dati dell'Azienda sanitaria universitaria Giuliano isontina - ha aggiunto - emerge distintamente l'efficacia delle misure adottate per contenere e mitigare il virus, con un abbattimento della percentuale di nuovi casi che passa dal 41,7% della settimana dal 29 marzo al 4 aprile al 2,3% degli ultimi giorni». Per quanto riguarda il personale, «gli operatori contagiati da Coronavirus sono stati 180 dall'inizio dell'epidemia e 33 di loro sono già guariti».
Riccardi ha precisato che «il numero complessivo di ospiti delle case di riposo afferenti all'Asugi al 27 aprile è di 3.821 su 4.270 posti letto totali. A marzo e aprile complessivamente sono stati eseguiti 3.667 tamponi, di cui 2.948 risultati negativi e 719 positivi, con una percentuale di positività del 19,6%. L'esecuzione dei tamponi nelle case di riposo ha seguito le indicazioni dell'Oms ed è cresciuta in base all'evoluzione della pandemia, arrivando a oltre 400 tamponi a settimana di media, con un picco di 1.271 tamponi dal 12 al 18 aprile». Il vicegovernatore ha quindi rimarcato che «parallelamente all'azione di screening nelle case di riposo, è stata attuata una serie di misure per tutelare la salute degli ospiti, come l'introduzione delle Unità speciali di continuità assistenziale, dove è stato possibile creare aree separate tra ospiti positivi e negativi. Nelle strutture dove ciò non è stato possibile abbiamo invece proceduto al trasferimento degli ospiti in strutture idonee».
Il sistema sanitario del Friuli Venezia Giulia, ha concluso, «ha risposto prontamente all'allarme scattato con l'identificazione del primo caso di Covid-19 in Italia, avvenuta il 21 febbraio, attivando in accordo con la Regione tutte le necessarie misure di contenimento dell'infezione, anche se il primo caso di Coronavirus in regione è stato confermato il 28 febbraio». La seduta telematica del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia in corso nella mattinata di oggi, mercoledì 29 aprile, è stata momentaneamente sospesa per problemi tecnici.
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