Ribaltone nella sanità, arrivano Samani e Cobello
Un medico di famiglia, un dirigente veneto e un professore di anatomia patologica. La nuova "trimurti" della sanità triestina è ormai definita: Fabio Samani all’Azienda territoriale, Francesco Cobello agli Ospedali riuniti e, nel giro di un mese, Mauro Melato al Burlo Garofolo. Il centrosinistra si dice perplesso mentre il Pdl assicura: "Nessuna punizione, si tratta solo di un ricambio"
Cattinara
TRIESTE.
Un medico di famiglia. Un dirigente veneto arrivato nell’era illyana. E un professore di anatomia patologica. La nuova "trimurti" della sanità triestina, a meno di ripensamenti dell’ultima ora, è ormai definita: Fabio Samani all’Azienda territoriale, Francesco Cobello all’Azienda ospedaliero-universitaria e, nel giro di un mese, Mauro Melato al Burlo Garofolo. Tocca alla giunta regionale, oggi a Trieste, deliberare le nomine dei supermanager della sanità.
Sancendo ufficialmente la "rivoluzione" sotto San Giusto: via Franco Rotelli e Franco Zigrino e, quando scade il contratto, via Mauro Delendi. Renzo Tondo, alla vigilia, non si sbottona. Non ufficialmente. Ma, a Palazzo, non ci sono più dubbi: "Il presidente, dopo gli ultimi colloqui, ha ormai deciso. I tre nomi sono quelli, e non cambieranno, anche se il nuovo direttore del Burlo non sarà nominato oggi" confidano nell’entourage. Guai a evocare il "repulisti", però: "Non è così. Il presidente ha chiarito che l’avvicendamento non nasce da nessuna volontà punitiva e da nessun giudizio negativo sui direttori generali uscenti. Semplicemente, il ricambio è un valore aggiunto".
Sarà. Il centrosinistra non ne è affatto convinto, "gli ex non sono nemmeno stati avvisati", mentre il centrodestra dà l’ok: "Le nomine sono prerogativa del presidente. E le sue scelte andranno senz’altro benissimo" afferma, come coordinatore provinciale del Pdl, Sandra Savino. Eccoli, allora, i nuovi direttori generali in pectore. Samani, triestino di 53 anni, laureato in medicina e chirurgia, torna a "casa": va a dirigere l’Azienda sanitaria dove lavorava come medico di famiglia. "Poi, anche per evitare problemi di incompatibilità in vista di possibili incarichi, ha chiesto il trasferimento all’Azienda della Bassa friulana" sussurrano in consiglio regionale.
Di sicuro, e non da ieri, Samani è uno dei nomi più gettonati: responsabile di area del Ceformed di Monfalcone, assai apprezzato dall’assessore alla Salute Vladimir Kosic che gli ha affidato la stesura del "Libro verde", il medico triestino sembrava già il candidato più accreditato a guidare l’Azienda Isontina. Dirigerà, invece, la Triestina e dovrà confrontarsi non solo con l’eredità di Rotelli, ma anche con la sua "squadra" fresca di riconferma.
Cobello, nato a Lido di Venezia 54 anni fa, laureato in economia e commercio nonché in scienze politiche, andrà invece ad occupare l’ufficio di Zigrino: il nuovo supermanager ”in pectore” dell’Azienda ospedaliero-universitaria, chiamato a vincere la grande sfida del superpolo di Cattinara, è vicedirettore centrale della Salute e della Protezione sociale della Regione.
Ex dirigente sanitario del Veneto è arrivato in Friuli Venezia Giulia ai tempi di Riccardo Illy e del centrosinistra. Ha lavorato con l’ex direttore centrale Giorgio Ros e, quando quest’ultimo è stato trasferito all’Azienda del Medio Friuli, ne ha preso il posto come reggente fino all’arrivo di Paolo Basaglia. Infine, sebbene la sua nomina non sia all’ordine del giorno della giunta odierna giacché il suo precedessore "scade" il 3 aprile, il più noto del "triumvirato" : Melato, 63 anni, laureato in medicina e chirurgia, è docente universitario di Anatomia patologica, dirigente a Gorizia, presidente della commissione regionale amianto, oltre a essere stato presidente dell’Ordine dei medici di Trieste. Il direttore in pectore del Burlo viene considerato molto vicino a Kosic e il suo nome, come quello di Samani, girava da tempo.
A completare il pacchetto di nomine odierne - in una giunta che dovrebbe deliberare anche i premi a tutti i superdirettori della sanità - c’è infine il vertice dell’Azienda dell’Alto Friuli: Beppino Colle, l’attuale direttore sanitario, è in pole position per coprire il posto lasciato vacante da Luciano Zanelli, chiamato a sua volta a guidare l’Azienda ospedaliera di Pordenone. Ma il valzer della sanità non è finito. Il 3 aprile, con il Burlo, scadono infatti il Cro di Aviano e l’Azienda della Bassa friulana: rischia molto Giovanni Del Ben, mentre Paolo Bordon sembra l’unico in grado di reggere al forte vento del cambiamento.
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