Riaprirà l’ex Hotel Daneu Sarà residenza per anziani

Dopo gli anni delle chiusure e degli abbandoni, Opicina inizia a rimettere assieme i pezzi del suo tessuto commerciale e di servizi. È ancora recente la riapertura del ristorante hotel Valeria di Strada di Vienna e a breve verrà posta la parola fine anche sullo stato di degrado del nuovo Hotel Daneu, chiuso da qualche anno. La notizia, che il tam tam del piccolo borgo cittadino stava rilanciando da tempo, ha trovato conferma in questi giorni. L’immobile è stato rilevato dalla Cooperativa Dolce di Bologna, una realtà sociale attiva nel campo dell’assistenza, dai giovanissimi fino agli anziani e ai disagiati.
Nel sancta sanctorum del capoluogo emiliano si limitano a confermare la notizia senza aggiungere troppi particolari nè tantomeno scadenze operative. «È ancora prematuro - dicono all’ufficio stampa - far uscire notizie sul recupero dell’ex hotel Daneu di Opicina. Possiamo confermare che è stato rilevato e che si ha intenzione di farne un servizio per persone anziane».
Poche parole ma importanti, perché il rischio che la struttura, ancora relativamente giovane quanto a costruzione, rimanesse a lungo nel suo stato desolante era concreto, mentre già si moltiplicavano le voci di azioni di sciacallaggio all’interno dell’ex hotel, da dove erano spariti in questi anni alcuni accessori e ricambi, soprattutto della piscina.
L’arrivo della società Dolce, anche se con tempi tutti da definire, dovrebbe mettere a posto le cose. Già attiva in regione, dove gestisce la residenza per anziani “San Salvatore” di Gradisca d’Isonzo (32 posti), Angelo Culot (32 posti letto) a Gorizia, Casa Anna (42 posti) a Trieste, Caris (60 posti) e Sant’Anna (95 posti) a Udine e Ianos (60 posti) a Palmanova e infine residence Stati Uniti d’America (60) a Villa Santina, la cooperativa opera sul mercato da 28 anni. In Emilia, sua regione-madre, gestisce oltre un centinaio tra nidi d’infanzia, case di riposo, centri diurni e centri di accoglienza per persone senza fissa dimora.
La storia racconta di una società nata il 26 febbraio 1988, quando a Bologna un gruppo di giovani studenti universitari che condividevano gli stessi valori avevano deciso di impegnarsi per contribuire a creare una società più dolce, dove tutti «potessero trovare servizi che favoriscano una condizione di vita migliore e, allo stesso tempo, offrire buone opportunità di lavoro a chi desidera operare nel sociale». Sono questi i principi della cooperativa Società Dolce.
Un progetto che, spiegano a Bologna, ha continuato anno dopo anno a crescere, anticipando la tendenza verso le attuali necessità e visioni del welfare, rispondendo alle richieste sempre più pressanti in ambito sociale di risposte flessibili, qualificate e innovative e diventando così una tra le realtà più significative nell’ambito della cooperazione sociale e dei servizi alla persona.
Vanta decisamente qualche anno di più, invece, la storia dell’Hotel Daneu. Quello classico, vicino al bivio per Monrupino, lungo la strada per Fernetti, aperto nel 1903 è stato famoso per decenni fondamentalmente per la sua cucina, ma il numero delle stanze a disposizione, con gli anni, era diventato sempre più stretto per i gestori.
Di qui l’idea di raddoppiarlo, diventata realtà il 16 febbraio del 1998.
In quei tempi, decisamente più ottimisti, si era parlato di «porta che dovrebbe aprirsi sempre di più all’incremento dei traffici verso i paesi dell’ex area comunista». L’ottima posizione e l’ampia tipologia di servizi, del resto, facevano ben sperare. Di qui l’introduzione di piscina, sauna, bagno turco e solarium. Tutto quanto, cioè, potesse consentire agli ospiti, con molti stranieri provenienti dalle vicine istituzioni di ricerca, di trovare un alto livello di qualità. In anni più recenti, in uno dei molti fallimenti della Triestina, quello dell’epoca Aletti, da Daneu facevano tappa fissa i giocatori alabardati nei ritiri prepartita. Poi, per una sommatoria di motivi, il velocissimo declino e la chiusura. Cui seguirà, adesso, l’ennesima metamorfosi.
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