Riapre il rifugio Premuda: la grande festa alle porte della Val Rosandra

Un centinaio di persone ha partecipato alla cerimonia inaugurale. Il nuovo gestore: «Luogo di aggregazione e un museo vivente»

Ugo Salvini
La riapertura del rifugio Premuda (Lasorte)
La riapertura del rifugio Premuda (Lasorte)

Una festa popolare, cui hanno voluto partecipare centinaia di persone, tutte accomunate dall’amore per quella Val Rosandra che di Trieste è uno dei simboli più apprezzati. È stato un clima di grande partecipazione quello che ha fatto da cornice, nel tardo pomeriggio, alla riapertura del rifugio “Premuda”, tradizionale porta d’ingresso della valle che generazioni di triestini hanno frequentato e continuano a frequentare e di cui tutti conservano splendidi ricordi.

Il rifugio Premuda riapre giovedì e si riappropria della Val Rosandra
Il rifugio Premuda pronto a riaprire Foto Andrea Lasorte

Imperniata sull’alzabandiera del tricolore, di cui sono stati interpreti alcuni componenti della sezione di Trieste dell’Associazione nazionale Alpini, intitolata a Guido Corsi e presieduta da Paolo Candotti, la cerimonia della riapertura di quello che è universalmente conosciuto come il rifugio più basso d’Italia, perché costruito a poche decine di metri sopra il livello del mare, si è snodata fra i ricordi di chi ha colto l’occasione per celebrare passate avventure giovanili e la promessa di «fare il possibile perché questo rifugio – come ha detto Paolo Toffanin, presidente della società Alpina delle Giulie, sezione di Trieste del Club Alpino italiano, proprietaria da sempre del Premuda – rappresenti d’ora in poi, com’è sempre stato in passato, un punto di riferimento per tutti».

«Per noi – ha aggiunto – la chiusura protrattasi per un anno e mezzo, e dovuta a cause indipendenti dalla nostra volontà, è stata dolorosa, ma oggi siamo felici di vedere il rifugio tornare a vivere e la presenza di tante persone a questo appuntamento ci conforta. Adesso il Premuda è tirato a lustro e perfettamente funzionale perciò il nostro progetto di ridare il suo suggestivo ingresso alla Val Rosandra può dirsi pienamente realizzato».

Toffanin ha poi virtualmente passato il testimone a Franco Bulli, titolare della Blue Srl, la società che d’ora in poi gestirà il rifugio. «Per me – ha sottolineato Bulli – tornare qui, dove ho vissuto da ragazzo, come tantissimi altri triestini, bellissime esperienze, ha un significato molto particolare che mi emoziona. Cercheremo di far tornare il Premuda un luogo dove poter riscoprire la memoria storica della Val Rosandra e al contempo di farlo diventare un luogo di aggregazione per chi la ama, una sorta di museo vivente di ciò che è ed è stata la valle».

L’assessore regionale, Pierpaolo Roberti, ha ricordato che il rifugio Premuda è «la porta di una splendida Riserva naturale». Il sindaco di San Dorligo della Valle, Aleksander Coretti, ha parlato del rifugio come di «un’istituzione che porta valore aggiunto al nostro territorio». La vice sindaca di Trieste, Serena Tonel, ha definito il Premuda un «autentico luogo del cuore per tanti triestini», mentre l’assessore Michele Babuder ha definito la Val Rosandra «fonte inesauribile di tanti ricordi».

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