Riapre il Mercato ittico Trieste torna a pescare
Domenica sera i pescherecci triestini riprenderanno il mare, lunedì mattina il vecchio Mercato ittico all’ex Gaslini sarà riaperto, da martedì mattina funzionerà a pieno regime. «Da più di una settimana vivo qua dentro per seguire i lavori - ha commentato ieri l’assessore al Commercio Lorenzo Giorgi - ma adesso si potrebbe tranquillamente anche mangiare per terra».
Per testimoniare il «cambio di passo» e dimostrare come in nove giorni era possibile fare ciò che gli amministratori precedenti non avevano fatto nei quattrocento giorni precedenti ieri in conferenza stampa, dopo il sopralluogo dell’Azienda sanitaria che ha dato il via libera all’immediata riapertura della struttura, il sindaco Roberto Dipiazza ha schierato mezza giunta: oltre a Giorgi anche gli assessori ai Lavori pubblici Elisa Lodi e ai Servizi finanziari Giorgio Rossi, accompagnati da un fornito manipolo di tecnici.
Il Mercato era stato chiuso mercoledì 6 luglio dall’Azienda sanitaria dopo un blitz dei Nas che aveva trovato ragnatele, sporcizia, ruggine e spazzatura oltre a problemi strutturali e di sanificazione. Secondo la nota diffusa ieri dal Comune i lavori di questi giorni hanno riguardato «il rifacimento completo della copertura della pavimentazione del mercato con un materiale resinoso così da consentire una più approfondita e completa sanificazione quotidiana degli ambienti al termine delle operazioni giornaliere di vendita. Sono state inoltre anche sostituite tutte le parti - si specifica ancora - quali griglie a protezione delle canalette di scarico, lamiere di copertura e piastre zincate che hanno subito deterioramenti dovuti all’usura e alle corrosioni legate all’ambiente marino. È stata inoltre eseguita un’approfondita pulizia delle parti retrostanti o sottostanti i frighi e altri apparati». La spesa è stata di quasi 80mila euro.
Secondo Dipiazza il “risiko” dei mercati cittadini, oggi messi uno peggio dell’altro, si risolverà in fretta. «Ho parlato con il commissario e futuro presidente dell’Autorità portuale Zeno D’Agostino - ha spiegato il sindaco - e siamo arrivati alla soluzione del Molo Zero che sarà un regalo che faremo ai pescatori e ai pescivendoli. Lunedì alle 11 D’Agostino sarà da me e prepareremo la lettera». La richiesta di concessione riguarderà evidentemente la banchina e un’area vicina «perché ci saranno ulteriori investimenti», mentre il Magazzino è in fase di passaggio al Comune. «Il progetto sarà condiviso con i pescatori: la struttura avrà grandi pendenze e sarà dotata di un sistema di autolavaggio perché il pesce ha bisogno di molta acqua. L’assessore Rossi - ha spiegato Dipiazza - ha già visionato quello che è un vero e proprio palazzone, oltre 2.500 metri quadrati. Lì faremo anche un supermercato (il fish market che potrà essere un’attrattiva anche turistica, ndr.). Vicino potranno essere insediate altre realtà di ristorazione, com’è a Grado dove vicino al Mercato del pesce c’è la Cooperativa pescatori. I pescherecci potranno essere ormeggiati in uno dei moli più protetti di Trieste perchè lì davanti c’è la Diga. Sul Molo Zero basta mettere le bitte e i corpi morti, perché le sponde sono già state rifatte dalla presidente Monassi: spenderemo pochisimi euro e tra un anno in questo periodo potremo già essere dall’altra parte. Sarà il primo insediamento produttivo per la riqualificazione del Porto vecchio: mettete lo spumante in frigo».
Dipiazza ha proseguito senza respiro, un occhio ai progetti futuri e l’altro a rincarare le critiche alla giunta di centrosinistra. «Da domani mattina - ha affermato rivolgendosi soprattutto agli assessori - ci aspetta il Mercato ortofrutticolo che si trova nelle stesse condizioni. Probabilmente l’8 agosto acquisteremo l’ex Ingros di via dei Macelli dove i nostrio predecessori pensavano di mettere assieme l’Ortofrutticolo e l’Ittico. Ma non è nemmeno pensabile scaricare il pesce dalle barche, metterlo sui camion e portarlo in via dei Macelli e poi ricaricarlo sui furgoni verso le pescherie. E comunque lo spazio non era sufficiente sia per la verdura che per il pesce, un’idea demenziale. Invece per il Mercato ittico il Molo Zero è perfetto. Eppure gli amici del Pd mi accusano di aver portato io il Mercato in questa situazione mentre sono stati loro a non aver ottemperato a due lettere di diffida. Loro si perdevano in studi e studietti, noi invece siamo intervenuti immediatamente. Giorgio Rossi si è meritato un branzino, ma soprattutto sono contento che abbiamo salvato cento famiglie di pescatori».
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