Riaperture, prove di fase 2 dei nostri vicini d'oltreconfine

Lubiana la più prudente, Zagabria ha un programma in tre passaggi. Vienna, pronto il piano per le prossime settimane

TRIESTE. Fra monitoraggio costante dell’andamento dei contagi e necessità di far ripartire l’economia, anche i Paesi a noi più vicini si preparano a gestire la Fase 2 dell’emergenza coronavirus, quella che dovrà decretare il graduale ritorno alla normalità, o meglio la cornice in cui convivere con il virus.

Per quanto riguarda Slovenia e Croazia, i due Paesi si inseriscono nel rallentamento dell’epidemia che pare interessare la regione balcanica negli ultimi giorni. La Slovenia, con i suoi circa due milioni di abitanti, ha contato ieri otto nuovi contagi che ne hanno portato il totale a 1.396, e una vittima che ha fatto salire a 82 il numero dei morti. In Croazia, dove gli abitanti sono circa quattro milioni, si sono registrati 14 nuovi casi per un totale di 2.030 dall’inizio dell’epidemia, e di 55 vittime (l’ultima nelle ultime 24 ore monitorate).

L’approccio dei due Paesi dell’ex Jugoslavia resta comunque per ora diverso. Il governo di Lubiana ha decretato il lockdown il 20 marzo: da quella data si può uscire di casa solo per lavoro, per acquistare generi di prima necessità e per attività all’aperto nelle aree pubbliche, mantenendo precauzioni come il distanziamento sociale. Da una settimana hanno riaperto le industrie, mentre il premier Janez Janša ha confermato fino al 4 maggio lo stop alla mobilità. Bar e ristoranti apriranno «presto», ha fatto sapere il ministro dell’Economia Zdravko Počivalšek, senza però fare date. E se ai valichi di confine primari restano i posti di blocco per i controlli sanitari, lo stesso Počivalšek ha annunciato nei giorni scorsi che le restrizioni ai confini per quanto riguarda il turismo potrebbero essere gradualmente allentato a maggio.



Se Lubiana mostra comunque grande cautela, la Croazia ha approntato un piano di riaperture in tre fasi, la prima delle quali prende il via proprio oggi con la riaperura di quesi tutti gli esercizi comerciali e artigianli e una parte dei trasporti pubblici. Oggi riprenderà anche la circolazione della linea traghetti dal porto di Ancona alla Croazia, sospesa l’11 marzo scorso: la compagnia di navigazione Jadrolinija ripristinerà il collegamento, sebbene riservato al trasporto delle merci tramite i mezzi pesanti con a bordo gli autisti. Sono previsti due collegamenti, il lunedì e il giovedì.



L’Austria infine, uno dei primi Paesi europei ad attuare misure di uscita dal lockdown, ha visto il cancelliere Sebastian Kurz presentare pochi giorni fa un piano di riaperture delle varie attività, dalle scuole al culto agli eventi, con le date fissate di qui a maggio.


 

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