Riammessa al nido la bimba esclusa causa Isee sbagliato
Si è conclusa nel migliore dei modi la vicenda della piccola di poco più di 2 anni cacciata dal nido causa un errore nella compilazione del modello Isee. Da martedì la bambina potrà ricominciare a frequentare l’asilo Zucchero Filato. Un approfondimento del caso da parte degli avvocati del Comune e la disponibilità del personale della struttura per l’infanzia, permetteranno alla piccola di concludere l’anno nello stesso nido nonché l’inserimento di un altro bambino nel medesimo asilo.
La questione era stata sollevata a fronte di una controllo di routine che gli uffici dell’amministrazione svolgono con regolarità. Un errore nella compilazione del modello Isee da parte di un ufficio Caf faceva rientrare la piccola in una fascia Isee superiore. Una telefonata aveva avvertito la famiglia che dal 20 dicembre scorso la piccola non avrebbe avuto più diritto di andare al nido Zucchero Filato. E così è stato. Ma venerdì scorso il sindaco Roberto Cosolini in persona ha riferito ai due genitori che il caso è stato ulteriormente valutato e che la piccola può tornare tra i suoi amichetti al nido. «La procedura seguita dagli uffici dell’amministrazione è stata corretta - valuta il primo cittadino - visto che anche sentenze della Cassazione prevedono questa procedura in caso di dichiarazione infedele». «Come ci eravamo ripromessi di fare incontrando i due genitori - continua - abbiamo ulteriormente approfondito la situazione tenendo anche in considerazione che ormai la piccola aveva iniziato l’anno e l’attività educativa». A contribuire alla risoluzione della questione è stata anche la disponibilità del personale e degli operatori della struttura Zucchero Filato «che si sono resi disponibili - spiega Antonella Grim, assessore comunale all’Educazione - ad accogliere eccezionalmente un altro bambino, ad andare in over-booking». In questi giorni, infatti, gli uffici comunali hanno contattato i genitori del primo piccino escluso dalla graduatoria per comunicare loro che il figlio gode del diritto di frequentare il nido. «Il comportamento dell’amministrazione è stato ineccepibile - sottolinea Cosolini - ma un ulteriore parere legale ha consentito, prendendo in considerazione pure alcune sentenze della Cassazione che si esprimevano mirando a tutelare il percorso educativo del minore, di far riaccedere la bambina ai servizi del nido». «Ho avuto accesso agli atti - riferisce a fronte della bella notizia la mamma della piccina - e da quanto è emerso mia figlia non ha diritto a tornare al suo asilo nido per gentile concessione del Comune, bensì perché ne ha realmente diritto». «Con l’Isee corretto - aggiunge - e tenendo conto che sei famiglie hanno rinunciato al posto al nido, mia figlia risulta al decimo posto su sedici disponibili. Quindi frequenta quell’asilo perché ne ha diritto». La madre della bambina è a sua volta educatrice in una struttura materna «e per questo motivo, dopo questa esperienza - aggiunge - seguirò da vicino le situazioni simili alla mia che si vengono a creare perché, se il sistema non cambia, è probabile possa ripresentarsi un simile pasticcio». A breve, l’area Educazione del Comune stilerà un regolamento per definire con maggior chiarezza gli aspetti caratterizzanti dei servizi educativi.
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