Rettore e staff, taglio all’indennità «Quei soldi per le borse di studio»

Si tagliano l’indennità ma non sono i grillini. Bensì il rettore dell’Università e il suo staff. Prima riunione con tutta la nuova ampia squadra di delegati e collaboratori, e prima simpatica decisione del rettore Maurizio Fermeglia. Ha proposto ai suoi: «Vogliamo tagliarci del 20% le indennità di carica? E coi soldi risparmiati finanziare borse di dottorato per i nostri studenti?». E i circa 15 componenti il nuovo staff si sono dimostrati molto, e subito, d’accordo. Azione che piace, dimostrativa, morale, anticasta, anticrisi, insomma un atto politico «che poi - si chiede Fermeglia - che cosa costa in realtà? Un abitino, una camicia in meno...». A perderci di più sarà proprio il rettore, la sua è l’indennità ovviamente più elevata.
Le indennità aggiuntive che spettano oltre allo stipendio di docente sia al rettore (28 mila euro all’anno), sia al prorettore (9000), e sia ai delegati e collaboratori (6000) sono ferme per legge alla quota del 2010, e a Trieste costano circa 81 mila euro all’anno.
«Ne ricaveremo non tantissimo, avremo da gestire circa 17-18 mila euro, che finanzieranno borse post-laurea per i giovani: il segnale è importante - sottolinea Fermeglia -, vogliamo spronare alla ricerca i neolaureati». Insomma i docenti levano dalle proprie tasche per tamponare le carenze di fondi.
«Ho chiesto ai collaboratori: ce la facciamo? E sono entusiasta del fatto che siano stati tutti d’accordo, senza nemmeno discussione». Adesso il pronunciamento dovrà essere approvato dal Consiglio di amministrazione. Che ancora non c’è. Le elezioni avverranno a settembre, ma è ancora da fare il bando pubblico per scegliere le personalità extra-ateneo che adesso con la riforma entrano a far parte del principale organo decisionale delle Università.
Lavorando anche a Ferragosto, il nuovo rettore ha completato l’ampia squadra che lo affiancherà per i prossimi sei anni e per tradurre in azione di governo il suo programma elettorale ha dato alcuni segnali di partenza. Non solo il “triumvirato” per la ricerca (Michele Pipan, Gianfranco Sinagra, Giacomo Todeschini) ma anche figure nuove con compiti inediti: Donata Vianelli, docente a Economia, riceve il compito di “orientare” gli studenti sia in entrata e sia in uscita dopo la laurea, aiutandoli nella ricerca del lavoro (“job placement”), la psicologa Patrizia Romito è incaricata del “Riequilibrio delle opportunità, necessità didattiche speciali e disabilità”, «perché l’Università - precisa Fermeglia - dev’essere per tutti uguale, non basta dire “pari opportunità”, anche se vi è compresa l’uguaglianza di genere».
Infine Francesca Larese (Medicina del lavoro), si occuperà di “Qualità degli ambienti e delle condizioni di lavoro, salute e sicurezza dei lavoratori”. Alle Relazioni internazionali Fermeglia ha incaricato a interim il suo vice, Renato Gennaro. Diego Abenante sarà delegato alla Mobilità studentesca internazionale e Enrico Tongiorgi conserva il campo della Divulgazione scientifica. Infine appare nella lista anche una figura nuovissima, il “waste manager”, che più o meno sarebbe un “eco-manager”, compito che va a Paolo Bevilacqua, docente di Ingegneria delle materie prime. Direttore generale rimane Gianni Penzo Doria, nominato dal precedente rettore Francesco Peroni, e come delegato all’istruzione del Bilancio rimane Moreno Tivan. Gli altri componenti del “governo” sono Daniela Del Santo (Didattica, politiche per gli studenti e diritto allo studio), Giorgio Sulligoi (Rapporti col mondo del lavoro e con l’impresa), Cristina Benussi (Rapporti culturali col territorio e iniziative culturali dell’ateneo) e Giovanni Fraziano (Edilizia, miglioramento degli spazi e delle strutture didattiche). Tutti, naturalmente, col 20% in meno di compenso.
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