Restituita la statua del gatto Gas rubata a Muggia, il ladro: “Mi scuso profondamente”

Il ladro l’ha restituita alla proprietaria con tanto di biglietto anonimo di scuse e un cioccolatino: “Era una bravata, l’ho scambiato per un addobbo di Carnevale”. La proprietaria: “Commossa, ritirerò la denuncia”

Maria Elena Pattaro
La statuetta restituita e, a destra, una foto di Gas
La statuetta restituita e, a destra, una foto di Gas

La statua di Gas, il gatto mascotte di Muggia, è tornata a casa. Il ladro si è pentito e, a una settimana dal furto, l’ha restituita alla proprietaria. Con tanto di biglietto anonimo di scuse e un cioccolatino, per farsi perdonare:

Mi scuso profondamente per l’accaduto, ero inconsapevole di star sottraendo un valore emotivo. L’ho scambiato per un addobbo di Carnevale. L’intento non era in alcun modo di mancare di rispetto. Spero comprenda la “bravata” e accetti le scuse.

Lorenza Pisanello stamattina (7 marzo) era al settimo cielo. Quando ha aperto la porta di casa ha trovato la statua del suo Gas lì ad aspettarla. Nei giorni scorsi aveva lanciato un appello accorato sui social chiedendo la restituzione del manufatto, ma le speranze di riaverlo erano minime.

La statua del gatto Gas rubata a Muggia: «Aiutatemi a ritrovarla»
La statua di Gas rubata dal giardino di casa in via San Giovanni

Invece evidentemente il tam tam in rete e mediatico ha raggiunto l’autore della bravata e lo ha spinto a rimediare.

Una storia a lieto fine, dunque. “Sono felicissima – esclama la proprietaria -. Come promesso andrò in commissariato a ritirare la denuncia per furto. Sono commossa, mi fa piacere che questa persona abbia voluto comunicare con me anche se in forma anonima. La ringrazio di cuore e spero che da questo gesto tutti, me compresa, possiamo imparare a chiedere scusa”.

Il manufatto in ceramica era sparito dal giardino di casa sua nella notte tra venerdì e sabato. La stessa sera in cui sono stati sradicati diversi paletti dai marciapiedi. Vandalismi collaterali al Carnevale, come ogni anno.

Ma la sottrazione di Gas aveva suscitato un’ondata di indignazione. Il micio, infatti, era la mascotte di Muggia e quando è morto, la statua fatta dalla sua padrona è entrata di diritto nell’itinerario dei luoghi da vedere. Finché qualcuno l’aveva rubata.

«Per me è un dolore grande. Quella statua ha un valore affettivo enorme – aveva spiegato la donna, che è artista, illustratrice e designer –. È in ceramica fredda e alluminio: ci sono voluti 25 giorni tra lavorazione, asciugatura e rifinitura. Per realizzarla ci ho messo tutto l’amore e la gratitudine per Gas, dopo tanti anni insieme».
Il gatto, dal manto nero lucente, è mancato a novembre a causa di una tromboembolia. Era un trovatello che dopo due anni di vagabondaggio per le strade della Puglia era stato salvato dai volontari e affidato a Lorenza, anche lei attivista per i diritti degli animali. Doveva essere uno stallo temporaneo in attesa che qualche famiglia lo adottasse.
Ma il legame di amicizia si è fatto talmente stretto che Lorenza lo ha tenuto con sé e insieme si sono trasferiti a Muggia. Gas però ha sempre mantenuto le abitudini della sua vita precedente, quando da randagio gironzolava per i vicoli, in cerca di cibo e coccole. «Era proprio un gatto di mare: sornione, socievole. Passava la giornata a spasso per Muggia. Si faceva accarezzare da tutti – racconta Lorenza – e la sera dormiva acciambellato sui miei piedi».
In centro era una presenza fissa: faceva capolino in biblioteca, zampettava tra i tavolini del bar Verdi, si affacciava in banca, nei negozi e persino in commissariato. Ora è sepolto nel giardino di casa, dove fino a venerdì sera era posizionata la statua commemorativa. «È stata una guida turistica a chiedermi di esporla all’aperto così da includerla nei tour raccontando la storia di Gas» spiega la proprietaria, felice di riaverla con sé. Da oggi Gas tornerà a tenere compagnia ai muggesani.

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