Resta intrappolato in un macchinario, 59enne muore in un'azienda agricola a Fossalon

GRADO Roberto Sain, 59 anni appena compiuti, due figli e una moglie, non ha avuto scampo. Ferito a morte dalle lame del suo mezzo agricolo. È una tragedia, quella che si è consumata, oggi poco prima delle 18, con il buio ormai calato, tra i campi bagnati dalla pioggia di Fossalon, frazione di Grado. L’uomo, titolare con il fratello dell’ “Azienda agricola Sain Roberto e Franco”, a pochi passi da un’altra conosciuta realtà del paese “La Bonifica”, è rimasto vittima di un terribile infortunio sul lavoro. Per cause ancora al vaglio dei carabinieri, sul posto assieme al magistrato di turno della Procura di Gorizia, sostituto Laura Collini, l’imprenditore è finito negli ingranaggi di un macchinario impiegato per la triturazione del fieno, adibito alla preparazione del mangime per gli animali, mucche, in questo caso. Non c’è stato niente da fare.
I soccorritori – i primi a intervenire sono stati 118 e i vigili del fuoco, con svariati mezzi tra cui un’autogru, dal distaccamento di Monfalcone e dalla centrale operativa – se ne sono accorti subito. Troppo gravi e fatali le ferite inferte dalle lame della coclea. Il povero corpo di Sain è rimasto incastrato. Si è dovuto attendere, da prassi in questi casi, l’arrivo del medico legale per poi provvedere al recupero della salma. L’intero macchinario, con un trattore collegato, è stato trasferito su altro terreno: quello di un vicino che lo ha messo a disposizione per consentire l’intervento dei vigili del fuoco sotto un’illuminazione e in area idonea. Un carabiniere ha provveduto, dopo le 19, a transennare con il nastro bianco e rosso la zona. In questi casi, sovente, il macchinario finisce sotto sequestro, per tutti gli accertamenti di rito.
Poco distante, in casa, lo strazio dei familiari. Il pianto disperato della moglie Nicoletta, il dolore immenso dei figli, entrambi maggiorenni, Manuel e Nicolas. Un cordone di affetto si è subito stretto sulla famiglia, nel giorno peggiore. Fossalon è una piccola frazione, tutti si conoscono, tutti si danno una mano. E Sain, in paese, era conosciuto per l’attività di viale Vittoria, la lunga strada che solca il paese, legata alle coltivazioni miste di cereali, legumi da granella e semi oleosi, come si legge anche sul web. Il fratello, nei primi anni Duemila, era impegnato nella Coldiretti.
Al vaglio dei carabinieri la dinamica dell’infortunio. Secondo una prima ricostruzione l’uomo, nell’abituale compito di preparare il cibo per gli animali, si era diretto alla miscelatrice trainata. Per cause ancora da chiarire è però scivolato all’interno del mezzo che stava utilizzando, restandovi incastrato. Non si può escludere un inceppamento del macchinario e che il titolare dell’azienda, forse nel tentativo di sbloccare la situazione, possa aver provato ad agevolare la ripresa del funzionamento con una gamba, venendo invece tirato dentro.
Un vicino si sarebbe accorto dell’accaduto e avrebbe chiamato aiuto. Ma è troppo presto per formulare congetture: le indagini sono in capo alla Procura e ai carabinieri. Ai vigili del fuoco, presenti anche con la polizia giudiziaria del corpo, il compito di recuperare la salma. Mentre la pioggia, in una giornata orribile e senza fine, continuava a cadere incessante. –
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